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Peretola, la risposta romana alla bocciatura

Occhi puntati sulla valutazione di impatto ambientale in corso al ministero dell'ambiente dopo la sentenza del Tar Toscano che boccia l'ampliamento

La sentenza sentenza del Tar della Toscana è piombata come un fulmine in pieno agosto e di fatto ferma l'ampliamento dell'aeroporto di Firenze che prevede la realizzazione della nuova pista cosiddetta parallela-convergente inserita nel piano di indirizzo territoriale della Regione.

Una notizia accolta con entusiasmo dai comitati, dalle associazioni, dai cittadini e dagli esponenti politici che avevano presentato il ricorso e che ha subito innescato la reazione della Regione Toscana che, per voce del presidente Enrico Rossi, ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato. 

Ora gli occhi sono puntati sul procedimento di valutazione di impatto ambientale in corso al ministero dell'Ambiente a Roma. Proprio dalla capitale il vice ministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini spiega di aver parlato della sentenza con il ministro Galletti: "Ci siamo confrontati con il ministro - ha detto Riccardo Nencini - pare che la sentenza del Tar non incida sul procedimento di Via in corso presso il ministero dell'Ambiente". 

Sulla valutazione di impatto ambientale è intervenuto anche il sindaco di Firenze Dario Nardella dicendo che "il giudice amministrativo non si esprime sul masterplan dell'aeroporto ma si esprime sul piano paesaggistico della Regione Toscana e sulla difformità da un masterplan del 2014 dell'aeroporto. Quel piano è stato superato, oggi c'è un nuovo piano che è stato approvato dall'Enac e che non è stato discusso né criticato dal giudice amministrativo. Resta totalmente valido il percorso che è stato avviato con la valutazione di impatto ambientale che aspettiamo dal ministero dell'ambiente e la successiva conferenza unificata dei servizi del ministero dei trasporti".

Per Toscana Aeroporti sono tre le ragioni per cui la sentenza "non incide minimamente sull’approvazione del Piano di Sviluppo Aeroportuale presentato d’intesa con Enac e attualmente in fase di valutazione di impatto ambientale". Da un lato, spiega in una nota, "la nuova configurazione dell’aeroporto è diversa da quella oggetto del Pit, prevedendosi una pista di 2400 metri e un ampliamento dell’aerostazione, dall’altro lato per la sua approvazione non è necessaria una corrispondente previsione negli atti di pianificazione della Regione e degli enti locali, dall’altro lato ancora e soprattutto, in sede di v.i.a. sono stati esaminati approfonditamente e tutti affrontati tecnicamente i profili di insufficiente istruttoria che il Tar ha ritenuto sussistere con riferimento alla valutazione ambientale strategica alla base del P.I.T. fatta dalla Regione".