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Ecco perché la Toscana da arancione diventa rossa

L'Agenzia regionale di sanità ha spiegato quali sono i parametri, tra i 21 indicatori presi in esame, che hanno comportato le massime restrizioni

Lo schema a semaforo che ha portato la Toscana dalla zona gialla alla arancione alla rossa ha lasciato spiazzati i cittadini toscani ed ha fatto infuriare le categorie economiche.

Quali sono le ragioni alla base del peggioramento nella valutazione della situazione epidemiologica? Le ha spiegate la Agenzia regionale per la sanità.

Sono 21 gli indicatori di riferimento che vanno a valutare il livello di rischio per 4 principali ambiti: probabilità di diffusione, impatto sul sistema sanitario, resilienza territoriale e indice Rt.

Il report relativo al periodo 26 Ottobre - 1 Novembre che ha portato la Toscana in zona arancione "Avevamo un rischio “alto” per la probabilità di diffusione, un rischio “basso” per la valutazione dell’impatto, la presenza di 3 allerte rispetto alla valutazione della resilienza territoriale ed uno scenario 3 per l’Rt con limite inferiore pari a 1.33".

"Nella settimana dal 2 all’8 Novembre - ha spiegato Ars - la Toscana passa in zona rossa poiché è stato valutato un rischio “alto” per la probabilità di diffusione: aumento dei casi rispetto alle settimane precedenti e aumento dei focolai rispetto alla settimana precedente. Un rischio “alto” per la valutazione dell’impatto: 48% di occupazione delle terapie intensive (soglia al 30%) e 39% di posti in area medica (soglia al 40%). La presenza di 2 allerte rispetto alla valutazione della resilienza territoriale. Uno scenario 4 (il più alto) per l’Rt: limite inferiore pari a 1.72, con valore puntuale di 1.8, il più alto d’Italia".

In base alle ultime valutazioni del sistema di monitoraggio, oltre alla Toscana, anche la Campania passa a zona rossa e altre tre regioni (Marche, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia) passano da zona gialla a zona arancione.