È stata approvata nella seduta di ieri del Consiglio regionale la mozione presentata dal gruppo Pd, a firma del vicepresidente Andrea Vannucci e della presidente della commissione istruzione Cristina Giachi, per promuovere anche in Toscana la diffusione dei Patti Educativi Digitali di Comunità.
"La Toscana si impegna nella diffusione dei Patti Educativi Digitali: un modello innovativo e sinergico per rafforzare nei giovani conoscenza e consapevolezza nell'utilizzo delle nuove tecnologie - spiegano Vannucci e Giachi - Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione di questa mozione che riconosce la necessità di affrontare in modo strutturato e condiviso l’impatto che le tecnologie digitali hanno sulla vita di bambini e adolescenti. L’obiettivo è promuovere modelli educativi che hanno già dimostrato di essere efficaci in diversi territori, valorizzando l’alleanza tra famiglie, scuole, istituzioni, associazioni e soggetti attivi nei territori".
La mozione impegna la Regione Toscana a sostenere e diffondere i Patti Digitali di Comunità, strumenti partecipati che prevedono la definizione condivisa di regole, tempi, percorsi di formazione e linee guida per un uso consapevole della tecnologia da parte dei più giovani.
"Non si tratta di negare un fenomeno ormai irreversibile ma di accompagnarlo con approcci educativi integrati che mettano al centro il benessere psicofisico e la salute mentale in età evolutiva - aggiungono Vannucci e Giachi - Per questo è fondamentale che la Regione supporti, così come abbiamo chiesto con la mozione, le comunità locali, favorendo il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, degli enti locali e delle realtà educative. Attraverso l'atto, la Giunta è inoltre invitata a monitorare le esperienze che si svilupperanno sul territorio, promuovendo momenti di confronto tra i soggetti coinvolti nei Patti Educativi Digitali, così da rafforzare il raccordo con le politiche regionali".
"Il tema dell’educazione digitale tocca la cittadinanza, le relazioni sociali e la salute. È una sfida educativa che va affrontata insieme - concludono Vannucci e Giachi - Per questo serve un impegno condiviso tra istituzioni, famiglie e scuola. La Toscana può fare da apripista nel costruire un modello basato sulla responsabilità, sull’ascolto e sulla formazione diffusa".