Attualità

Emergenza caldo ad alto rischio per i lavoratori

La Regione Toscana ha invitato le associazioni di categoria a proteggere i lavoratori dai rischi causati dalle elevate temperature dei prossimi giorni

L'emergenza caldo si abbatte sulla Toscana che presenta zone da codice arancione.

La Regione Toscana ha invitato le associazioni di categoria a rispettare il paino rischi adottato nel 2021 per tutelare i lavoratori dalle alte temperature.

L'assessore alla Salute della Regione Toscana ha spiegato “Tenuto conto anche del caldo degli ultimi giorni abbiamo diffuso una comunicazione a tutte le associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, invitandole ad adottare le linee di indirizzo emanate un anno fa per la protezione dei lavoratori dai rischi causati dalle elevate temperature”. 

Il riferimento è alle linee di indirizzo regionali per la protezione dei lavoratori dagli effetti del calore predisposte e trasmesse a Giugno 2021. Misure di tutela per le lavorazioni all’aperto e in quelle che avvengono in ambienti chiusi non climatizzati, qualora ad appesantire condizioni termiche interne influiscano anche quelle esterne. Il documento contiene disposizioni utili a prevenire malori dovuti al caldo, fornendo informazioni sui fattori che ne determinano l’insorgenza e su come intervenire per contrastare i malesseri psico-fisici che ne possono conseguire. 

Nelle linee di indirizzo sono forniti strumenti utili per una corretta individuazione del rischio legato al calore e delle malattie da calore, come i link ai siti, tramite i quali è possibile calcolare, in base alle condizioni meteo il cosiddetto indice Wet Bulb Globe Temperature di facile valutazione, che viene utilizzato in prima battuta per comprendere se l’esposizione ad un determinato ambiente caldo genera o meno stress termico.

Sono inoltre indicate le necessarie azioni da mettere in atto per la mitigazione del rischio, quali rendere disponibili e accessibili acqua e aree ombreggiate per le pause, favorire l’acclimatazione dei lavoratori aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l'esposizione al calore e favorendo l’effettuazione di frequenti pause per l'approvvigionamento di acqua e il riposo all'ombra, la revisione dell’organizzazione dei turni di lavoro, riprogrammando ad esempio le attività che non sono prioritarie e che sono da condursi all'aperto nei giorni con condizioni meteoclimatiche più favorevoli o pianificando le attività più impegnative dal punto di vista fisico durante i momenti più freschi della giornata, l’attenzione agli indumenti da lavoro forniti, la necessità di fornire ai lavoratori adeguata formazione e informazione.