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Emma Bonino, i migranti e l'egoismo degli Stati

L'ex ministra e leader radicale a Firenze per parlare di Europa e migrazioni. "Ingeneroso accusare Bruxelles, chi non vuole soluzioni sono gli Stati"

Un incontro al caffè delle Murate che per pura ironia della sorte si è svolto il giorno dopo la tragedia del capannone andato in fiamme a Sesto Fiorentino, in cui ha trovato la morte il 44enne Ali Muse. Un dramma che si inserisce nel quadro delle migrazioni di cui ha parlato Emma Bonino nel suo discorso sullo stato attuale dell'Europa

"Tutti gli Stati membri della Ue hanno rifiutato di cedere competenze sulle frontiere esterne e sulla gestione dei migranti - ha detto la leader radicale - ogni Paese ha voluto su queste materie essere e restare solo. Le gestioni sono nazionali. È quindi ingeneroso e sbagliato accusare i burocrati di Bruxelles, perché chi non vuole soluzioni comuni sono gli Stati". 

"Ci siamo quindi trovati, per ragioni di guerre a cui si aggiungono povertà drammatica, disastri climatici terribili ed esplosione demografica, di fronte ad una migrazione epocale - ha poi aggiunto -Ma non ci sono muri che li potranno fermare".

Per Bonino l'Europa è una "una barca che sta in mezzo al fiume, travolta dalla corrente,i cui passeggeri vogliono tornare alla sponda lasciata e altri, pochi, vogliono cercare di arrivare all'altra sponda. Tutti e due i gruppi sono consapevoli che la barca non può stare in mezzo, ma le divergenze sono nette".

"A me - ha spiegato - piace però ricordare quale è la sponda da cui siamo partiti - ha aggiunto - da una sponda insana, terribile, in cui sono avvenuti grandi massacri, dove nazionalismi, fascismi hanno prodotto due guerre mondiali e un genocidio. Abbiamo lasciato questa sponda, un continente distrutto che ha distrutto minoranze, ebrei, rom, gay. A me tornare indietro fa paura,davvero pensiamo che Stato-nazione sia obbiettivo per cui dobbiamo lottare?"