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Calano sempre più bandoni ma i bar fanno il botto

Uno studio di Confcommercio certifica l'alto numero di chiusure dei negozi nelle città toscane mentre bar e ristoranti sono in crescita costante

I centri storici e, negli ultimi tempi, anche le periferie delle città toscane si stanno svuotando sempre più di negozi al dettaglio che cedono il passo ai bar, ai ristoranti e in generale alle strutture ricettive. Lo certifica il rapporto sulla "demografia delle imprese" stilato dall'Ufficio Studi di Confcommercio presentato a Roma.

I numeri dello studio certificano che negli ultimi dodici anni sono spariti 1.272 esercizi commerciali, 434 nei centri storici e 838 fuori. I bar e i ristoranti sono invece cresciuti nello stesso periodo di duemila unità, 700 nei centri storicui e 1.341 nelle zone periferiche. Nello specifico di Firenze, si legge in una nota dell'associazione di categoria, i negozi scomparsi negli ultimi dodici anni sono stati 258. Anche qui, dopo una fase iniziale in cui a essere interessato dal fenomeno è stato soprattutto il centro, il calo si comincia a registrare anche nelle aree periferiche. 

A sparire sono stati soprattutto le botteghe di alimentari, i negozi di abbigliamento e di scarpe, quelli di mobili,  le librerie, le botteghe di ferramenta e di giocattoli. A reggere, invece, sono le farmacie, le tabaccherie, i negozi di telefonia e di computer.

La tendenza che si registra in Toscana, ha detto illustrando il rapporto i l direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, rispetta "l'andamento nazionale che vede in calo costante la rete distributiva sia nei centri storici che nelle periferie".