Una perdita per posto letto stimata tra i 10 e i 20 euro al giorno e un caro bollette che mette in ginocchio i bilanci: è lo stato delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) della Toscana, le case di riposo e le strutture residenziali che ospitano tanti toscani fragili, anziani e non solo.
Dal comparto giunge tramite Confcooperative Federsolidarietà e Confcooperative Sanità un grido d'allarme per le strutture che rischiano il collasso e la chiusura. Le associazioni sono tra le 19 nazionali del coordinamento dei gestori dei servizi di assistenza socio sanitaria, profit e non profit, che hanno firmato un appello al governo per chiedere un sostegno concreto e immediato.
Le perdite stimate, infatti, possono portare alla chiusura molte realtà in Toscana. "La recente decisione del governo di stanziare 120 milioni a favore degli enti di terzo settore che gestiscono servizi e strutture per anziani, disabili e persone svantaggiate va nella giusta direzione - spiegano le due associazioni - ma sarebbe ingenuo pensare che possa bastare per i difficili mesi che ci aspettano".
Nelle Rsa, infatti, abbassare il riscaldamento è impossibile: troppo fragili gli ospiti all'interno. Impossibile anche effettuare tagli o andare al risparmio, pena il benessere e il livello dell'assistenza alle persone: "La spesa per l’energia è una spesa per la salute", si sottolinea.
La prospettiva definita da Confcooperative Federsolidarietà e Confcooperative Sanità è quella di un adeguamento delle rette: "Se le Regioni non offriranno il proprio sostegno, i costi peseranno inevitabilmente sulle spalle delle famiglie e, di conseguenza, sui Comuni che dovranno sostenere le famiglie più bisognose".