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Estate 2020 un miraggio, la Toscana guarda al 2021

La maggioranza degli albergatori ritiene probabili le riaperture solo dopo agosto. Oltre 50.000 dipendenti verso la cassa integrazione a zero ore

A inizio marzo, quando l'emergenza Covid-19 ancora agli esordi aveva già falcidiato le prenotazioni nelle strutture ricettive toscane, gli albergatori si erano dati due mesi di sopravvivenza (vedi articolo correlato). Due mesi sono passati e ora la maggior parte dei gestori di alberghi e strutture ricettive ritiene che solo dopo agosto sarà possibile (forse) riprendere l'attività. Intanto sono 50.000 i dipendenti diretti in cassa integrazione a zero ore. 

Il presidente della sezione industria Alberghiera di Confindustria Firenze sostiene che "la stragrande maggioranza degli alberghi non ha intenzione di riaprire nella Fase 2". Un commento a parte, poi, riguarda le misure di sicurezza anti contagio che dovranno essere osservate anche dopo la riapertura e che potrebbero disincentivare le persone a partire: "In vacanza si vuole andare in un albergo, non in ospedale". 

E se le analisi sulle prospettive del turismo per i prossimi mesi sostengono che sia il mercato interno quello su cui occorre puntare a fronte dell'emorragia di stranieri, il presidente regionale di Federalberghi Daniele Barbetti sostiene: "In Toscana abbiamo 3,5 milioni di abitanti, non possono considerarsi un mercato di riferimento per un sistema ricettivo come quello toscano, fra i principali in Italia per il grado di internazionalizzazione. La sfida sarà portare le imprese all'anno prossimo affrontando l'inverno dopo questa stagione estiva che sarà simbolica".