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E' l'estate di San Martino, perché si chiama così

Fra meteorologia e racconto, l'11 Novembre vede un rialzo delle temperature prima dei rigori di stampo invernale. La storia di Martino di Tours

E' l'estate di San Martino, quell'11 Novembre in cui - per tradizione sospesa fra meteorologia e racconto - si registra un rialzo delle temperature che poi cede definitivamente il passo ai rigori di stampo invernale. Il colpo di coda dell'estate dura per due, massimo tre giorni, e quest'anno lo si percepisce in maniera attenuata visto che il tepore si è mantenuto per settimane. Ma cosa c'entra San Martino? E perché questa giornata prende il suo nome?

Era il 335 dopo Cristo, in Gallia. Martino di Tours era un giovane soldato di cavalleria. Una bufera di vento e il temporale lo colsero sulla via di casa, ad Amiens, proprio l'11 Novembre. Era freddo, ma l'armatura e il mantello in lana di pecora lo proteggevano dalla tempesta.

Non altrettanto fortunato era il mendicante che Martino incrocio sulla sua strada. Coperto di stracci, stava buttato per terra tremante dal freddo. Martino si fermo: sfoderò la spada e taglio d'un colpo il suo mantello. Una parte la donò al mendicante. Poi riprese il suo viaggio. Il sole dopo poco rischiarò il cielo, e il caldo prese il posto di vento e gelo. Martino dovette addirittura toglierselo, il mantello di pecora.

Quella notte Gesù apparve in sogno a Martino di Tour, ricordandogli il gesto di carità fatto al mendicante. Il mattino successivo, il mantello di Martino era tornato intatto. La conversione del giovane guerriero era compiuta: disse addio alla carriera militare e si fece monaco, divenendo poi vescovo di Tour. Alla sua morte venne poi proclamato santo. Da allora, l'11 Novembre si attende l'estate di San Martino, quella in cui il freddo autunnale registra una battuta d'arresto e il clima si scalda.