Cronaca

Juve, in Toscana al soldo dei capi ultras

C'è anche un uomo residente a Firenze tra gli indagati nell'inchiesta torinese sul bagarinaggio e le estorsioni al club bianconero

Un uomo di 50 anni residente a Firenze è indagato nell'inchiesta della procura di Torino sul bagarinaggio e sulle estorsioni messe in atto dai principali capi ultras della Juve (vedi articolo correlato) nei confronti della società bianconera. Dodici le persone finite in manette. Il cinquantenne, secondo la ricostruzione degli investigatori, agiva per conto dei capi della curva arrestati ed è accusato di violenza privata

La sua casa è stata perquisita nel corso del blitz scattato a Firenze e, in contemporanea, in molte altre città italiane. La Digos gli ha sequestrato alcune tessere del tifoso e alcuni abbonamenti alla Juventus. 

Quella che è stata scoperta, hanno detto gli inquirenti, è una "precisa strategia estorsiva" dei confronti della Juve. Da quanto emerso, la decisione della società bianconera di togliere una serie di privilegi ai gruppi ultras al termine del campionato 2017/2018, ha fatto fatto scattare la reazione dei capi dei gruppi di ultras che si sono organizzati per ottenere di nuovo quei privilegi. Uno dei principali gruppi, quello dei 'Drughi', era riuscito a mettere su un sistema per cui recuperava centinaia di biglietti per le partite allo Stadium con "una capillare attività" in tutta Italia, grazie anche a negozi abilitati compiacenti.