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Etruria, Renzi contro De Bortoli

L'ex premier Matteo Renzi in un'intervista va all'attacco di De Bortoli che nel suo libro ha parlato di contatti tra la Boschi e Unicredit per Etruria

Il segretario del Pd Matteo Renzi, in un'intervista al Foglio si lancia contro l'ex direttore del Corriere della Sera che nel suo ultimo libro ha parlato di contatti di Maria Elena Boschi con Unicredit per l'acquisizione di Banca Etruria. Secondo Renzi Ferruccio De Bortoli avrebbe un'ossessione per lui.

"Ha fatto il direttore dei principali quotidiani italiani per quasi vent'anni - ha detto Renzi - e ora spiega che i poteri forti in Italia risiedono a Laterina? Chi ci crede è bravo. Ma voglio dire di più. Ferruccio de Bortoli ha una ossessione personale per me che stupisce anche i suoi amici", e "che Unicredit studiasse il dossier Etruria è il segreto di Pulcinella. Praticamente tutte le banche d'Italia hanno visto il dossier Etruria in quella fase".

Dal canto suo Ferruccio De Bortoli replica così dalle pagine del Corriere della Sera: "Ho letto la bella intervista che Matteo Renzi ha rilasciato al Foglio. Politicamente assai significativa. Con un titolo che spero sia un programma: ''Serve il coraggio della verità. Il segretario del Pd sostiene che io avrei nei suoi confronti un'ossessione personale, visto anche il no del Pd al suo ingresso nel cda Rai". 

E continua: "Segnalo all'ex premier che avendo detto due volte no alla proposta di fare il presidente, non era tra le mie ambizioni essere eletto nel cda della Rai. Visto quello che sta accadendo, ringrazio di cuore per non avermi votato. Non avrei potuto comunque accettare avendo firmato un patto di non concorrenza".

 "Non ho mai scritto che è un massone, mi sono solo limitato a porre l''interrogativo sul ruolo della massoneria in alcune vicende politiche e bancarie. Ruolo emerso, per esempio, nel caso di Banca Etruria", aggiunge. "Mi aspetterei da Renzi che chieda scusa al collega del Corriere che a Forte dei Marmi "stava facendo il suo lavoro e alloggiava nell'hotel. Venne minacciato dalla scorta che gli intimò di andarsene".