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Lavoro post laurea, impegno a potenziare le opportunità

Obiettivo regionale è restituire appeal, sotto il profilo degli sbocchi occupazionali, all'istruzione come leva di ripartenza per l'ascensore sociale

La tavola rotonda alla Fiera Toscana del Lavoro

Potenziare le opportunità occupazionali per chi si laurea in Toscana: questo l'impegno che la Regione Toscana, con l'assessora all'istruzione Alessandra Nardini, si è assunta oggi in occasione di una tavola rotonda alla Fiera Toscana del Lavoro in corso alla Fortezza da Basso di Firenze. L'auspicio? Restituire all'università e all'istruzione in genere l'appeal di leva d'elezione per la ripartenza dell'ascensore sociale.

Con la tavola rotonda di stamani si sono conclusi i lavori del programma di convegni in presenza della seconda edizione della Fiera promossa dalla Regione e da Arti (Agenzia regionale toscana per l’impiego) proprio per favorire la connessione tra chi offre e chi cerca lavoro.

Gli approfondimenti della mattinata - cui hanno partecipato docenti universitari, rappresentanti delle parti sociali, ricercatrici dell’Irpet - hanno visto al centro l'attività di analisi che sta compiendo l’Osservatorio sulle transizioni al lavoro dei laureati in Toscana, progetto di Regione Toscana, portato avanti insieme agli atenei toscani e all’università La Sapienza di Roma in convenzione con il ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Dai primi risultati dell’Osservatorio emerge che nel medio-lungo periodo chi consegue il diploma di laurea risulta avvantaggiato, in termini di tasso di occupazione e salari, rispetto a chi laureato non è. Inoltre il sistema delle imprese manifatturiere toscane, anche per la propria specializzazione, assorbe pochi laureati, pur offendo contratti migliori del terziario. Proprio quest’ultimo è il settore che recluta più laureate e laureati. Il settore pubblico ha un’importanza notevole, ma soprattutto nella scuola e pubblica amministrazione risultano in maggioranza i contratti precari. 

Fra i Paesi maggiormente sviluppati, l’Italia presenta un ritardo storico nel numero di laureati in rapporto alla popolazione in età lavorativa e nella capacità del sistema produttivo di assorbirne le relative competenze, e resta da colmare il gap sui livelli retributivi. La Regione ha rammentato il suo impegno di anni nel favorire l'occupazione in particolare giovanile. 

A partire da quest’anno però in più, grazie ai fondi Pnrr, le borse di studio sono state sensibilmente incrementate di valore, con una ulteriore particolare attenzione a studentesse e studenti con disabilità e studentesse che scelgono corsi di laurea in discipline Stem, le materie tecnico-scientifiche. Per il futuro, ha concluso l’assessora, si punta a individuare strumenti per garantire un’occupazione stabile, duratura, di qualità, valorizzando le competenze che si formano nei nostri territori.