Monitor Consiglio

Fine vita, governo non affronta il tema

"Sulla legge della Regione Toscana preferisce porre questioni di competenza legislativa"

Vincenzo Ceccarelli ed Enrico Sostegni

"Non siamo sorpresi: il governo, ancora una volta, sceglie di impugnare una norma regionale di buon senso e di estremo valore per la dignità delle persone, approvata per dare attuazione proprio a una sentenza della Consulta. Sarebbe stato più saggio e corretto assumersi le proprie responsabilità, indicando un percorso legislativo. Cosa di cui ci siamo fatti carico come Regione Toscana per dare concreta attuazione a una sentenza della Corte costituzionale senza con questo aver invaso competenze di altri. Il governo preferisce quindi porre questioni di competenza legislativa, secondo noi non fondate, invece di affrontare il tema del fine vita che la Corte ha ben riconosciuto e delineato". 

"Se le motivazioni di questa impugnativa risiedono nella contrarietà a discipline regionali differenti, lo avevamo detto e ribadito, allora si faccia un legge nazionale, perché non è possibile ignorare il pronunciamento della Consulta. Se invece, con questa decisione, il governo ha voluto assecondare e cavalcare lo spirito di opposizione di alcune associazioni, che hanno svolto in questi mesi una campagna ideologica con tratti di pesante disinformazione, allora sarà finalmente la Corte costituzionale a fare chiarezza definitivamente. Rimane il rammarico, non per la Toscana ma per gli italiani, che ancora oggi si sia persa l’occasione di fare la cosa giusta".

Così Enrico Sostegni, presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale eVincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd, commentano la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge toscana sul fine vita.