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Guasti, il sogno di Sanremo nato in Toscana

Dal progetto Toscana 100 band al palco dell'Ariston fino al cd che il cantante pratese Francesco Guasti ha regalato al presidente Enrico Rossi

Dalla Toscana a Sanremo e ritorno. Francesco Guasti, pratese, trentaquattro anni e terzo classificato tra le nuove proposte sul palco dell'Ariston nell'ultima edizione del Festival della Canzone Italiana, ha voluto consegnare a Firenze al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi il suo album 'Universo'. Un titolo che ha fatto breccia nella giuria sanremese ma anche nel pubblico, soprattutto dei giovani. Sì perché il testo di 'Universo' è nato come messaggio di speranza, ha detto Guasti: "Ai giovani dico che bisogna credere nei proprio sogni e nei propri valori. Dobbiamo avere sempre sogni più grandi delle nostre vite". 

La consegna del cd a Rossi è stato anche un ringraziamento per le opportunità che, ha spiegato il cantante, si sono dischiuse grazie al progetto regionale 'Toscana 100 band' che rientra nelle iniziative del progetto 'Giovanisì' a cui hanno partecipato 750 gruppi under 35 e da cui Guasti è uscito premiato con un assegno, ma soprattutto con 50 ore di formazione con esperti del settore musicale. Un percorso che, di selezione in selezione, lo ha portato dritto a Sanremo.

"Ringrazio la Regione Toscana per questo progetto - ha detto Guasti - Non è così scontato investire nella musica emergente, ed è bello che un'iniziativa così sia partita proprio dalla Toscana, la mia regione. La musica di solito viene considerata un hobby, invece è un lavoro vero. Il festival di Sanremo mi ha dato popolarità, ma c'è sempre da rimboccarsi le maniche".

Ora il proposito è quello di ripetere il progetto 'Toscana 100 band'. Perché la musica, ha detto Guasti, per qualcuno è un hobby ma per molti è un lavoro e anche con le note precariato e disoccupazione possono essere combattute.

"Dobbiamo assolutamente reiterare il progetto "Toscana 100 band" - ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi - per dare possibilità ai giovani di esprimersi in modo creativo. I giovani, quando va bene hanno un lavoro precario, saltuario, che non corrisponde alle loro potenzialità. Quando va male, il non lavoro, la disoccupazione. Se teniamo fuori un'intera generazione dalla vita sociale, culturale, economica, è come condannarci a non avere futuro. Noi adulti dobbiamo avere il coraggio di farci da parte e aiutare una nuova generazione a emergere".

Ora per Guasti, che la musica ce l'ha nel sangue fin da quando a sei anni si mise a suonare la batteria, si apre una stagione di concerti che lo porterà il 12 maggio a Firenze, alle Murate, poi in giro per l'Italia dalla Sicilia, Puglia. Il 20 maggio al Salone del libro a Torino e il 2 maggio al teatro Pacini di Fucecchio, per il progetto "Amatrice 2.0", in sostegno alle popolazioni delle zone del terremoto.