Attualità

Giani appende il crocifisso in Consiglio regionale

Il presidente del Consiglio regionale ha replicato alla scuola fiorentina che ha vietato la mostra d'arte sacra agli alunni: "E' nichilismo culturale"

Ha convocato la stampa nel suo ufficio a Palazzo Panciatichi per farsi immortalare nel momento in cui affiggeva un crocifisso di legno sulla parete alle spalle della scrivania. 

In questo modo il presidente Eugenio Giani ha voluto prendere una posizione netta nel dibattito che si è aperto in tutto il Paese dopo la decisione del consiglio di interclasse della scuola Matteotti di annullare le gite scolastiche delle terze elementari alla mostra Divina Bellezza allestita a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. Una mostra ritenuta sacra, visto che sono esposti quadri a tema religioso come la Crocefissione bianca di Marc Chagall.

"Quando devo leggere sui giornali - ha detto Giani che ci sono insegnanti che in nome della laicità arrivano a mascherare ai bambini il crocifisso, vivo dentro di me una sensazione di sdegno. Lo dico da laico. Proprio il rispetto verso ciò che quella cristiana ha significato per la costruzione della civiltà europea così com'è, io oggi metto il crocifisso nella mia stanza".

In realtà Giani aveva già in programma di mettere il crocifisso nel suo studio, ma l'attualità ha imposto di accelerare i tempi. "Apparteniamo ad una civiltà, quella europea - ha precisato il presidente -, che si è formata su duemila anni di civiltà cristiana, di cui non si può non riconoscere il valore nella formazione, crescita e trasmissione dei valori”. E questo ha detto Giani vale per laici e credenti.