“La normativa prevede che i beneficiari di finanziamenti pubblici nell'ambito dei programmi regionali legati ai fondi strutturali dell'Unione Europea per l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile si impegnino a cedere alla Regione le risorse provenienti dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) relative all'energia non autoconsumata - continua Anselmi - Queste risorse saranno destinate all'erogazione di un contributo di solidarietà energetica, un bonus rivolto ai nuclei familiari intestatari di un'utenza elettrica in condizioni di povertà economica. Le persone che ne avranno i requisiti potranno ricevere il contributo presentando semplicemente la bolletta".
Durante i lavori in Commissione Sviluppo Economico, sono stati introdotti due elementi nella normativa. “Da un lato, i soggetti pubblici dovranno cedere alla Regione una percentuale di contributi pubblici ricevuti per la realizzazione degli impianti, e non più il 100% - prosegue Anselmi - Questo risponde alla richiesta dei Comuni di non rinunciare completamente ai crediti maturati dal GSE, permettendo loro di trattenere una quota da destinare a progettualità comunali. Dall'altro, si è aperta la possibilità per soggetti terzi di contribuire al rafforzamento di questo fondo, sostenendo le misure di contrasto alla povertà energetica".