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Giovani agricoltori, dopo 14 mesi neppure un euro

Il M5S denuncia gli enormi ritardi accumulati dalla Regione per il versamento dei contributi ai vincitori del bando Programma Sviluppo Rurale

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle annunciano battaglia in aula contro i ritardi con cui la Regione sta gestendo alcuni bandi per l'assegnazione di contributi a giovani imprenditori agricoli che risalgono addirittura al 2015.

“Carta canta - scrive in una nota il M5S - in risposta a nostre interrogazioni l’assessore Remaschi ha ammesso ritardi e pressapochismo riguardo questo bando, sulla pelle di molti degli aspiranti giovani agricoltori che vi hanno partecipato. Basti pensare che, a 14 mesi dal termine di presentazione della domanda 2015, per 113 vincitori siamo ancora agli incartamenti istruttori e per altri 336 la Regione è ferma al “decreto di assegnazione del contributo”, due passi prima del momento in cui finalmente i soldi partono dalla Regione verso il conto dei legittimi destinatari".

Nello specifico, spiega la nota dei consiglieri del M5S, i vincitori sono22 tra Firenze e Arezzo, 44 tra Siena e Grosseto, 14 tra Pistoia e Prato, 20 tra Lucca e Massa e 13 tra Pisa e Livorno.

Per Irene Galletti, vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale e prima firmataria dell’atto, "l’aspetto increscioso è che questa storia infinita di mala gestione pubblica si ripresenta anche per il bando 2016 come da noi denunciato in passato. Una situazione cui l’assessorato ha tentato di porre rimedio con un Gruppo di Coordinamento che arriva a valle di un problema da analizzare a monte”. 

“Proprio per scongiurare il ripetersi di quanto accaduto vogliamo che il caso PSR “Pacchetto Giovani” diventi oggetto di un’analisi tecnica seria da parte della giunta su motivi e responsabilità di questi ritardi. Un’analisi da sottoporre alla Commissione Sviluppo Economico e Rurale insieme ai provvedimenti risolutivi dell’assessorato. Una proposta di governo che presentiamo al voto martedì, insieme alla richiesta di saldare quanto prima tutti i vincitori almeno del bando 2015 e, qualora ci fossero avanzi di cassa da chi ha rinunciato (magari per l’attesa ingestibile per il proprio business plan), che questi siano reinvestiti per l’annualità 2016”, ha detto Galletti. 

“Prenderemmo il voto negativo del Partito Democratico come l’attestazione che non solo hanno creato una macchina burocratica mastodontica, ma non sanno come gestirla per l’unico fine pubblico utile: l’efficienza per chi sta fuori dal palazzo” conclude Galletti.