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Giustizia bloccata per Covid, avvocati in rivolta

Flash mob in toga davanti al Palazzo di Giustizia fiorentino per sbloccare le udienze congelate per l'epidemia. Procedimenti già slittati fino al 2022

Il flash mob degli avvocati a Firenze

Toga indosso, un cartello con la scritta ‘’Per una giustizia mai più ferma’’ stretto in mano e mascherina in volto per chiedere che anche il settore della giustizia, bloccato da marzo per l’emergenza Covid-19 e di fatto ancora quasi del tutto fermo si rimetta in moto. 

Hanno protestato così gli avvocati del distretto fiorentino che hanno partecipato al flash mob organizzato dal gruppo Toghe fiorentine 2.0 proprio nel primo giorno in cui molti settori ancora chiusi sono ripartiti con l’avvio della cosiddetta Fase 3 che però, dicono gli avvocati, per il comparto giustizia resta ancora un miraggio con orari di cancelleria ancora troppo stretti e lo spauracchio di rinvii infiniti dei procedimenti.

“Il settore Giustizia, a differenza di altri - si legge in una nota - non è affatto ripartito con la cosiddetta "Fase 2" e i numerosi appelli da parte del ceto forense sono ad oggi rimasti inascoltati. – continuano gli organizzatori - Si deve ripartire e si deve essere messi nelle condizioni di poter operare e lavorare nel luogo che più rappresenta gli avvocati, il Tribunale, senza orari di cancelleria ridotti al minimo, senza necessità di dover entrare nelle cancellerie solo su appuntamento, senza dover dire ai propri assistiti, come spesso accade: è stato rinviato tutto all'anno prossimo.”

Il congelamento delle attività del tribunale nei mesi dell’emergenza sanitaria, per gli avvocati, avrà ripercussioni che si faranno sentire per mesi se non per anni a causa degli slittamenti dei procedimenti. Ci sono già, hanno detti, rinvii fino al 2022.