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Flagello Covid per gli agriturismi in Toscana

Cancellazione totale delle prenotazioni. Dalla Toscana un quinto del fatturato nazionale del settore. Persi 25 milioni di euro

E' un requiem quello che traspare dalla nota di Agriturist-Confagricoltura Toscana per la situazione in cui versano gli agriturismi della regione. La Toscana, infatti, è la regione con il maggior numero di strutture ricettive agrituristiche e, secondo l'associazione, su un fatturato nazionale di 550 milioni di euro all'anno, 140 milioni arrivano proprio da qui. 

Le misure restrittive imposte per l'emergenza Covid hanno praticamente azzerato la stagione primaverile, cancellando tutti non solo la Pasqua ma anche tutti i ponti festivi: secondo Confagricoltura, infatti, sono state annullate tutte le prenotazioni fino a fine maggio e ora, in mancanza di un allentamento delle restrizioni, si teme per le poche confermate per il mese di giugno. A rischio, insomma, ora c'è l'estate. 

Al momento la stima di Agriturist-Confagricoltura è di 25 milioni di danni con una media di 8-9mila euro per ciascuna azienda: un ammanco importante per strutture che nella ricettività vedono una delle principali fonti di reddito. 

Anche le misure di sostegno al reddito finora adottate dal Governo sono ritenute "del tutto insufficienti per fronteggiare la situazione". Arriva, insomma, il conto per il turismo in Toscana sulla cui tenuta già dai primi giorni di "lockdown" era da più parti stato lanciato l'allarme.