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Duecento migranti bonificano gli argini dell'Arno

Gli ospiti dei centri di accoglienza impegnati per tutta l'estate nel progetto di Regione e Consorzi di Bonifica per ripulire l'intero corso del fiume

L'anno scorso furono una ventina. Quest'anno saranno tra i 180 e i 200 i 'Migranti bonificatori'. Così, infatti, si chiama il progetto presentato in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze dall'assessore regionale all'immigrazione Vittorio Bugli, dal presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e dell'associazione Anbi Toscana Marco Bottino, insieme ai colleghi Marco Monaco, Ismaele Ridolfi e Paolo Tamburini e ai rappresentanti di soggetti gestori, associazioni e Comuni coinvolti.

L'iniziativa è arrivata alla sua seconda edizione dopo l'esperimento pilota dell'anno scorso quando furono ripuliti gli argini dell'Arno e del Mugnone a Firenze oltre che dell'Ombrone e della Brana a Pistoia. In tutto fu eliminata dalle sponde una tonnellata di rifiuti. A partire dalla fine di giugno, armati di guanti e sacchi, i migranti torneranno all'opera e lo faranno lungo l'intera asta dell'Arno, senza escludere qualche affluente come la Sieve o di nuovo l'Ombrone pistoiese e zone di particolare pregio ambientale limitrofe, come le oasi del Bottaccio, di Tanali e del lago della Gherardesca tra Bientina e Capannori, nelle province di Pisa e Lucca.

 "Coinvolgere questi ragazzi per la cura di spazi che appartengono alle comunità che li vivono aiuta la coesione sociale e l'integrazione. Fa bene a loro e a tutti", ha detto l'assessore Bugli che ha anche alzato l'asticella del progetto ipotizzando nuove possibili aree a cui estendere l'opera dei volontari. "Potremmo estendere in futuro  questa esperienza alla cura di percorsi storici, come ad esempio la Francigena, oppure ad alcune ciclabili: oggi come attività volontaria e domani magari come avvio di un possibile percorso lavorativo". 

I migranti che si alterneranno nell'attività volontaria lungo gli argini dell'Arno provengono in gran parte dall'Africa sub sahariana e dall'Asia e per loro è previsto un corso di formazione per imparare le norme in materia di sicurezza sul lavoro e di raccolta differenziata. Con una novità rispetto alla passata edizione: chi ha svolto l'attività di bonificatore l'anno scorso diventerà tutor.  I migranti bonificatori saranno al lavoro sugli argini dell'Arno per tutta l'estate, fino a ottobre.