Attualità

Gli artigiani fiorentini lanciano una crociata contro l'e-commerce

Una proposta shock arriva da Firenze, cambiare le regole del commercio per equiparare l'e-commerce al mercato tradizionale. Buon proposito o follia?

Il 2023 si è aperto nel capoluogo toscano con una crociata che gli artigiani lanciano per ristabilire l'equilibrio tra il commercio tradizionale e le piattaforme di vendita on line. Una lotta contro il gigante che la città del David di Michelangelo ben conosce.

Il vento del retrò soffia anche sulla Toscana dunque dove la Confartigianato del capoluogo si è lasciata andare in un appello anacronistico quanto dirompente “Stesse regole, stessi oneri per e-commerce e commercio tradizionale. Serve tavolo in Regione”.

Paolo Gori, vice presidente di Confartigianato Imprese Firenze, si attende dalla stagione dei saldi un 5-10 per cento di vendite in più per svuotare i magazzini dei prodotti di stagione, ma gli sconti possibili vanno dal 20 al 40 per cento. Basterà davanti alle promozioni dei giganti dell'e-commerce?

Per Gori "Servono regole uguali per tutti perché oggi siamo in una vera e propria giungla e subiamo una concorrenza molto spesso sleale da parte dell’e-commerce. Per questo chiediamo condizioni di partenza uniformi per tutti e controlli per tutti. Occorre, insomma, regolamentare l’e-commerce come il commercio tradizionale: stesse regole, stessi oneri fiscali. Lo si può fare a partire da un tavolo in Regione, dove si scrive materialmente il codice del commercio, per poi farsene promotori a livello nazionale”. 

Ma a Natale come è andata?

Gori rileva che "il fatturato è in linea con l'anno precedente ma ci sono stati più regali a minor costo, in tutti i settori come abbigliamento, calzature, moda prodotti per la casa, anche a causa dell’impatto di inflazione e bollette”.

Se la somma fa il totale, l'aumento dei costi vivi che ha colpito i consumatori quanto i commercianti, a parità di fatturato, comporta una diminuzione degli incassi netti.