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I broccoli cinesi più pericolosi dei terroristi

Un sondaggio lanciato da Coldiretti tra i consumatori fotografa una situazione di timore legata ai cibi che arrivano dall'estero

La paura è nel piatto e a dirlo è il sondaggio online lanciato da Coldiretti Toscana all’indomani della presentazione della “Black List dei cibi più contaminati”. 

Secondo il sondaggio l’80% dei toscani è preoccupata più dalla la possibilità di mangiare cibi contaminati senza saperlo che dal rischio di attentati (18%). I pericoli? Insetticidi, micotossine, additivi e coloranti alcuni dei quali tossici, pericolosi e cancerogeni. 

Broccoli dalla Cina, basilico dall’India, prezzemolo dal Vietnam, melagrane dall’Egitto, peperoncino dalla Thailandia, piselli dal Kenya ma anche frutta dal Sud America: eccoli i prodotti “stranieri” più contaminati,secondo la Coldiretti. Nella classifica ci sono però anche le melagrane dall’Egitto che superano i limiti in un caso su tre (33%), ma fuori norma dal Paese africano sono anche l’11% delle fragole e il 5% delle arance che arrivano peraltro in Italia grazie alle agevolazioni all’importazione concesse dall’Unione Europea. 

"Purtroppo si tratta di paure figlie dei continui scandali e delle importazioni senza regole che dai paesi stranieri sbarcano nei nostri mercati per finire nella filiera della trasformazione o come accade per i broccoli dalla Cina o il prezzemolo dal Vietnam direttamente sugli scaffali. E’ per questa ragione che non c’è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri. Poi ognuno sarà libero di effettuare l'acquisto che crede, ma in modo consapevole”,conclude la Coldiretti.