Attualità

I Centri Fitness chiedono aiuto alla Regione

La delegazione toscana dell'Anif chiedono di istituzionalizzare i voucher di ristoro, la moratoria delle utenze, contributi e sgravi fiscali

Settanta operartori del fitness che lavorano in Toscana hanno aderito alla delegazione locale dell'Anif (Associazione Nazionale Impianti Sport & Fitness, Palestre,  Piscine, Campi Sportivi) e ora chiedono aiuto alle istituzioni per salvare un settore che conta oltre 700 realtà, in crisi profonda a seguito delle restrizioni per l'epidemia di Covid.

“Sono oltre 400.000 i cittadini toscani che, quotidianamente, grazie alle nostre attività si prendono cura della loro salute - si legge in una nota di Mauro Cinti, aonsigliere della delegazione toscana Anif - Oltre 35.000 i bambini che frequentano i nostri corsi. Complessivamente parliamo di quasi 11.000 posti di lavoro, senza dimenticare un indotto importante legato agli ingenti investimenti in innovazione, tecnologie, edilizia e arredi. Se a questo, aggiungiamo tutti gli altri impianti sportivi, le cifre indicate salgono a più di 5.000 strutture ed oltre 45.000 addetti”.

Questo il pacchetto di richieste che l'Anif ha presentato all’assessore regionale allo sport Stefania Saccardi.

1) Istituzionalizzare e normare, come già previsto ad esempio per il settore turistico, i cosiddetti“voucher” a titolo di ristoro del periodo non goduto delle quote di frequenza attività (abbonamenti) da parte dei nostri iscritti/utenti

2) Defiscalizzazione e moratoria delle utenze-utilities

3) Contributi e/o sgravi fiscali per i canoni di locazione dei nostri impianti ( sia privati che pubblici)

4) Contributi a fondo perduto per adeguamento impianti-mantenimento delle risorse umane-investimenti in tecnologia e digitalizzazione;

5) Riconoscimento della pratica sportiva come prevenzione di carattere medico-sanitaria: istituzione Palestra della Salute

6) Istituire immediatamente un tavolo permanente in Regione sul futuro dello sport di base

“Tutti gli impianti necessitano di risposte chiare e precise, in tempi rapidi, di protocolli certi e rapidi - haconcluso Anif - Il settore non è in grado di attendere oltre. Ulteriori rinvii e mancanza di certezze, oltre che incidere pesantemente sulla salvaguardia delle aziende e delle decine di migliaia di posti di lavoro, si tradurrebbero in conseguenze molto pesanti per il benessere psicofisico di centinaia di migliaia di cittadini toscani”.