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I corpi dei defunti come risorse rinnovabili

Il M5S presenterà in Consiglio regionale una proposta per trattare le salme con tecniche alternative. "Sepoltura e cremazione sono superabili"

Il M5S considera la cremazione e la sepoltura superabili

La cremazione dei corpi produce inquinanti organici persistenti. Pertanto va superata, mentre i corpi potrebbero essere riutilizzati. Ad affermarlo è il Movimento cinque stelle della Toscana, che ha deciso di presentare al Consiglio regionale la proposta di sposare la transizione verso nuove tecniche per il trattamento dei defunti.

"La stessa polvere potrebbe essere riutilizzata per completare il ciclo della vita come terriccio per seminare piante, fiori o alberi” dichiara Giacomo Giannarelli consigliere regionale M5S e vicepresidente della commissione ambiente e territorio.

Secondo il Movimento tra le sostanze diffuse nel processo di cremazione risultano policlorurati e furari: "Indicati dalla Convenzione di Stoccolma come emissioni cancerogene pericolose per la salute". Per questo motivo i pentastellati hanno deciso di proporre, quali alternative, la resomazione e la criomazione.

“Il Pit toscano indica 9 forni crematori nel territorio regionale - segnalano i consiglieri regionali M5S. - Sono più che sufficienti ed è necessario vedere oltre anche nel campo del come trattare i corpi defunti”.

"La cremazione del nostro corpo, al pari della sepoltura - insistono i pentastellati - sono tecniche superabili. Comportano difficoltà di gestione degli spazi o il noto problema dell’emissione di inquinanti. Le soluzioni ci sono e la Toscana potrebbe essere il motore di un percorso istituzionale di indirizzo, centrato sulla conversione degli attuali impianti crematori in impianti di resomazione o criomazione a freddo".

"La prima - spiegano dal M5S - conclude il processo di consumazione negli stessi tempi della cremazione con tre vantaggi: serve meno energia, si evitano esalazioni di mercurio (derivante dalle protesi dentali) e diminuiscono del 35 per cento le emissioni inquinanti generali” prosegue Giannarelli.

“La criomazione a freddo sfrutta invece il processo inverso a quello della cremazione, usando il freddo al posto del calore. L’idrogeno liquido porta il corpo a -196 gradi e questo viene successivamente polverizzato eliminandovi parte ferrose estranee come appunto le protesi".

La descrizione prosegue: "Un secondo raffreddamento riduce ulteriormente i volumi rimasti fino ad asciugare tutti i liquidi e produrre ceneri simili a quelle effetto della cremazione ma prive di virus e batteri" conclude Giannarelli.

“E’ necessario parlare con la massima lucidità e discrezione di questi temi. Ma un buon governo deve trattarli e non far finta di niente. Deve avere una visione del mondo a trent’anni, e auspichiamo che nel mondo sviluppato i corpi defunti saranno trattati con tecniche capaci di tutelare i vivi dai loro inquinanti” concludono i consiglieri M5S.