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I direttori delle Ausl in audizione in Consiglio

Audizione durante la quale i direttori hanno esposto obiettivi e l'esperienza avuta nei mesi di commissariamento. Parte la riorganizzazione delle Ausl

La riorganizzazione sanitaria porta i tre direttori generali e i tre di programmazione in audizione davanti alla commissione sanità del Consiglio regionale.

Davanti ai membri della commissione sanità e al presidente Stefano Scaramelli, l'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi, sono stati ascoltati i direttori dell’azienda Usl Toscana centro Paolo Morello Marchese, della Usl Toscana nord-ovest Maria Teresa De Lauretis, della Usl Toscana sud-est Enrico Desideri, e i direttori di programmazione delle tre aree vaste Edoardo Michele Majno, Rocco Donato Damone e Valtere Giovannini.

“È un momento doveroso che ci permette di confrontarci con i candidati, con cui dovremo instaurare una relazione proficua – ha detto Stefano Scaramelli –. A noi compete il ruolo della rappresentanza del territorio, dunque abbiamo il compito di vigilare sull’operato dei direttori generali e di indirizzare la programmazione delle aziende sanitarie, per migliorare prestazioni e servizi. Si è aperta una fase nuova, di piena trasparenza; per questo ogni novembre i membri della commissione Sanità effettueranno visite in tutti i territori della Toscana per una verifica puntuale”.

Al termine dell'audizione solo due dg su tre hanno ottenuto parere favorevole a maggioranza (quindi con i soli voti del Pd): Sulla nomina di Desideri ha espresso parere negativo anche il consigliere Bambagioni del Pd oltre ai rappresentanti delle istituzioni. Ma si tratta di pareri non vincolanti: al di là del confronto in sede di commissione consiliare, la nomina del dg resta di esclusiva competenza dell'assessore alla salute.

Dopo la nomina dei direttori adesso è il momento del coordinamento per la distribuzione dei servizi sul territorio, punto nodale della riforma.

Saccardi ha ricordato che l’interlocutore del Consiglio regionale rimane comunque l’assessore. “D’ora in avanti – ha spiegato inoltre – si attua quello che la nuova legge prevede, la fase essenziale della programmazione dei servizi su area vasta”. “L’obiettivo principale – ha proseguito l’assessore – è l’armonizzazione e il coordinamento per la distribuzione dei servizi sul territorio, vero punto nodale della riforma. I nuovi direttori hanno il compito di costruire una rete di servizi accessibili a tutti e di concentrare l’alta specialità dove ci sono i numeri e le tecnologie necessarie. Non chiuderemo gli ospedali esistenti, ma dobbiamo ridefinirne le vocazioni. Non faremo tagli ma razionalizzazioni per far fronte ai nuovi bisogni”.

Aziende sanitarie che hanno più di diecimila dipendenti ciascuna, due miliardi di budget da gestire e la responsabilità su territori che hanno milioni di persone, per questo sarà anche della commissione sanità il compito di vigilare sull’operato dei direttori generali e di indirizzare la programmazione delle aziende sanitarie toscane.