Cronaca

I funerali di Ashley in Santo Spirito

Le esequie della donna uccisa nell'Oltrarno saranno celebrate alle 15. Presenti i genitori e la sorella dopo la veglia nelle Cappelle del Commiato

Ashley Olsen, 35 anni, è stata uccisa venerdì scorso da un immigrato senegalese di 25 anni, Diaw Cheik Tidiane, individuato e fermato dalla polizia dopo quattro giorni di frenetiche indagini. 

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due si sono incontrati all'alba di venerdì scorso e poi sono andati a casa della donna dove hanno avuto prima un rapporto sessuale e poi un litigio sfociato nel delitto. Diaw Cheik Tidiane ha raccontato di aver dato una forte spinta ad Ashley facendole sbattere la testa così violentemente da provocare accidentalmente traumi mortali. Gli investigatori ritengono invece che, dopo averla spinta procurandole le ferite alla testa, l'uomo l'abbia strangolata.

"Il mio assistito non aveva intenzione di uccidere - ha dichiarato l'avvocato del senegalese, Antonio Voce - L'accusa si basa sul fatto che il decesso è dovuto a strangolamento ma su quello bisogna valutare l'esito finale dell'autopsia".

Diaw Cheik Tidiane ha riferito agli investigatori che venerdì, quando ha lasciato il monolocale dell'Oltrarno della Olsen, la donna era viva e che lui non pensava che, nella colluttazione, avesse riportato ferite mortali. 

L'uomo se ne è andato da via Santa Monica portando con sè il cellulare di Ashley Olsen. L'ultimo numero digitato è stato un 11 alle 9,20 di venerdì. Forse un disperato tentativo di chiamare i soccorsi. Ma ancora non si sa chi ha digitato quei numeri.

Nel decreto di fermo del senegalese, in Italia da pochi mesi e irregolare, i titolari dell'inchiesta definiscono il suo comportamento "improntato a estrema violenza", sottolineando l'elevata pericolosità sociale dell'uomo e il timore che questa condotta "possa essere reiterata".