Attualità

I pendolari Av chiedono un incontro al Governo

Il Comitato nazionale pendolari Alta velocità ha richiesto con una lettera l'incontro per l'annoso problema degli abbonamenti non erogati

Lettera dei pendolari dell'Alta velocità indirizzata al ministro dell'ambiente Sergio Costa, a quello delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri per richiedere il riconoscimento dell'abbonamento a fronte anche del basso impatto ambientale della linea Av. I pendolari dell'altà velocità in tutta Italia sono circa 15mila e utilizzano la linea veloce per recarsi a lavoro, per gli spostamenti tra i più grandi capoluoghi italiani quali Torino, Milano, Venezia, Padova, Verona, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Salerno.

"Come Lei sicuramente sa - scrive nella lettera il comitato nazionale pendolari alta velocità -, siamo impegnati ad affrontare, prima con un ricorso al TAR ed oggi con un Appello al Consiglio di Stato, la annosa questione che vede coinvolti i Comitati spontanei che rappresentano oltre 15.000 lavoratori che possono utilizzare solo l'Alta Velocità per recarsi sul posto di lavoro".

"In merito al concetto di trasporto sostenibile l’Alta Velocità rientra di diritto, ed in modo virtuoso, nelle stime rendicontate nell’ultimo report dell’Agenzia Internazionale per l’Energia e della Unione Internazionale delle Ferrovie", scrive il comitato.

Le elaborazioni effettuate sui più recenti dati disponibili (2015) stabiliscono che a livello mondiale che solo il 4,2% delle emissioni di Co2 è attribuibile al trasporto ferroviario, decisamente meno impattante del trasporto stradale, 72,6%.

"Per quanto quindi illustrato - continuano i pendolari Av -, e nella piena convinzione di essere nel giusto nel ritenere insostenibile che il vuoto normativo esistente non permetta ad oggi di riconoscere il titolo di viaggio in abbonamento all’Alta Velocità come un diritto inalienabile".

"Con la presente Le chiediamo, pertanto, un incontro che, oltre che conoscitivo, vorrà essere propositivo per quanto necessario alla risoluzione del sottratto diritto all'abbonamento AV avvenuto con la delibera 54/2016 dell'Autorità dei Trasporti, delibera che da oltre 3 anni
consente ad Italo NTV di non erogarli più, e a Trenitalia di "concedere" ai lavoratori e agli studenti un alternativo carnet di 40 o 60 viaggi (da consumarsi nell'arco di un mese), carnet che Trenitalia stessa definisce impropriamente abbonamento e sul quale peraltro, nel Gennaio 2017, ha pure applicato un esoso ed indiscriminato aumento del 35%, seppur poi ridotto al 17.5% a seguito delle pressioni fatte dal CNPAV stesso". 

"Fino ad oggi purtroppo non abbiamo mai ricevuto concrete risposte istituzionali se non la mera promessa, mai finora messa in pratica, di attuazione di un tavolo di lavoro comune. Ciò non ci esime dall’insistere nel richiedere azioni risolutive da parte delle istituzioni, azioni che siano di netto contrasto a tutto ciò che non rispetti il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, lavoratori e studenti, su tutto il territorio, a prezzi agevolati, senza esclusioni di sorta, e comprendendo quindi anche l’Alta Velocità; azioni che siano conseguentemente di sostegno e supporto alla mobilità ferroviaria dei cittadini piuttosto che a favore di altri mezzi di trasporto che, dati alla mano, restano inconfutabilmente di maggior aggravio ed offesa per l’ambiente".