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Il Covid lascia in porto anche i pescherecci

Con la chiusura prolungata dei ristoranti il rischio anche in Toscana è di non vendere il pescato. Ogni notte nella rete fino a 15 quintali di pesce

Foto di repertorio

Le ripercussioni a catena dell'emergenza Covid toccano anche la produzione ittica: un problema che riguarda la Toscana così come quasi tutte le altre regioni italiane. La causa, spiega Federagripesca-Confcooperative, sta nella prolungata chiusura dei ristoranti che rischia di compromettere i consumi, e quindi le vendite, del pesce. A rischio, in particolare, ci sono le specie ittiche di stagione come le acciughe e le seppie, ma anche quelle allevate come le cozze. 

La conseguenza è che, anche al largo delle coste toscane, sono diminuiti i pescherecci che escono la notte: al rientro di solito ciascuno di essi torna con carichi di pesce che vanno tra i 10 e i 15 quintali. Ora, il rischio, è che gran parte del pescato resti nelle cassette.