Attualità

La Cgil attacca il Financial Times

Il sindacato chiede alle istituzioni di smentire l'ipotesi del quotidiano sugli effetti disastrosi che potrebbe avere la vittoria del No su 8 banche

La vittoria del No e gli effetti finanziari del referendum arrivano arrivano sulle pagine del Financial Times. Secondo il quotidiano inglese se il 4 dicembre dovesse vincere il No, "fino a 8 banche italiane rischiano di fallire". Secondo il Financial Times gli otto istituti a rischio sono Monte dei Paschi di Siena, la Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carige, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara.

Già qualche settimana fa aveva paventato i pericoli della tenuta dell'euro e ora lo scenario nefasto su otto banche italiane.

La Cgil però non ci sta, e la segretaria regionale Dalida Angelini insieme al segretario generale Fisac Cgil, Daniele Quiriconi stigmatizzano l'articolo: “Era prevedibile - si legge in una nota della Cgil - l'approssimarsi del voto del 4 Dicembre e la conclusione di una campagna elettorale nella quale si è annunciata in caso di vittoria del No ci fa assistere a strumentalizzazioni e speculazioni di ogni sorta". 

Secondo la Cgil, "La sortita del Financial Times, che annuncia rischi per 8 banche e addirittura non solo la sopravvivenza di Mps, le banche Venete, Etruria, è inaccettabile, soprattutto collegandole ad un voto referendario".

Il sindacato chiede che il Governo, le autorità di vigilanza, le forze politiche, anche le Istituzioni locali, per quello che la Toscana rappresenta in questa vicenda, smentiscano ipotesi catastrofiste, garantiscano su una fisiologica gestione del post voto nell'interesse nazionale e del paese che non è di questo o quello schieramento.

Secondo la Cgil le puntualizzazioni del Ministro Pier Carlo Padoan non bastano. Il ministro, durante una conferenza stampa, ha sottolineato: "Le banche citate sono casi ben noti, non c'è notizia. Sono casi diversi da trattare con prospettive diverse".