Politica

Reddito di solidarietà o sgambetto a Rossi?

Pronta la risoluzione del gruppo Pd in Consiglio regionale per il contrasto alla povertà ma potrebbe essere una manovra contro il governatore Rossi

Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, li definisce "interventi innovativi per creare un patto con la comunità". Ma la questione è un'altra: dove reperire i 35 milioni di euro all'anno necessari per finanziare l'intervento numero uno, ovvero il reddito di solidarietà attiva per le famiglie povere toscane messo a punto dal gruppo Pd? Sembra che la soluzione, per i renziani, sia anche nel taglio dei fondi a disposizione del presidente della giunta regionale Enrico Rossi per la comunicazione (che peraltro comprendono anche quelli per la comunicazione del Consiglio) ma c'è chi ritiene che il provvedimento sia pensato soprattutto per frenare le ambizioni del governatore, il primo a candidarsi alla segreteria nazionale del Pd in alternativa a Matteo Renzi. 

La risoluzione, seppur pronta, non è stata ancora presentata formalmente al Consiglio, la data più probabile è il 28 febbraio. Ma cosa prevede esattamente?

Il provvedimento contiene un pacchetto di proposte e indirizzi per la giunta regionale, tra cui spiccano l’introduzione del reddito di solidarietà attiva, il rafforzamento delle politiche abitative e la promozione di un patto di comunità.

Il documento stima anche i finanziamenti necessari, in particolare per il reddito di solidarietà: 35 milioni di euro,  da reperire “attraverso un’attenta valutazione sull’attuale destinazione delle risorse provenienti dalla programmazione 2014-2020 del Fondo sociale europeo in materia di politiche attive del lavoro, nonché attraverso un’attenta revisione della spesa del bilancio regionale che preveda il superamento di quelle misure non prioritarie per l’azione di governo”. Il gruppo Pd suggerisce anche una approfondita indagine sui costi di funzionamento dell’ente, comprese le "risorse destinate alla comunicazione e al supporto e alle attività degli organi politici della Regione". 

La risoluzione prevede quindi “di presentare in tempi rapidi, mediante il coinvolgimento delle commissioni consiliari competenti e previa individuazione di concerto con la Giunta regionale di congrua copertura finanziaria, una specifica proposta di legge inerente l’istituzione del reddito dis olidarietà attiva” a livello regionale”.