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​Il trasporto pubblico locale in Italia

Non c’è mobilità sostenibile senza un trasporto pubblico di massa efficace e non inquinante. La fotografia della situazione

Secondo i dati ISTAT, in tutte le 109 città capoluogo sono presenti servizi di trasporto pubblico che utilizzano gli autobus, complessivamente oltre 13.600 mezzi con un dato nazionale di circa 75 autobus ogni 100mila abitanti.

Il problema, è però le loro caratteristiche inquinanti, legate all’anzianità dei mezzi. A livello europeo l’età media degli autobus è di 7 anni, in Italia molto superiore. Il 41% degli autobus circolanti rientra in una categoria Euro 4 o inferiore e quasi il 35% in quella Euro 5, mentre l'Euro 6 - obbligatoria dal 1 gennaio 2013 - è relativa a meno di un quarto del parco mezzi circolante. La quasi totalità è alimentata a gasolio con motorizzazioni significativamente inquinanti.

Il PNR -  Piano Nazionale di Ripresa e resilienza - prevede un investimento nell'ordine di 1,2 miliardi di euro per il rinnovo della flotta con autobus a basso impatto ambientale, prevedendo l’acquisto entro il 2026 di circa 3.360 bus a basse emissioni, pari a circa un quarto dei mezzi circolanti.

Gli autobus a basse emissioni (considerati tali da ISTAT) sono quelli elettrici (ibridi o a trazione elettrica integrale, inclusi quelli alimentati a idrogeno con tecnologia a celle di combustibile) e gli autobus alimentati a gas (con motore bi-fuel benzina/metano o benzina/Gpl).

Nel 2018 erano circa 3.500 autobus, il 26% dell'intero parco circolante. Prevalentemente (92,8%) si trattava di mezzi a metano e/o gpl, e solo nel 7,2% dei casi elettrici o ibridi/elettrici. In ogni caso una situazione che riguarda solamente 75 dei 109 comuni, ed in alcuni casi con un numero di mezzi molto ridotto.

La strada da percorrere per avere tutti i mezzi circolanti a basse emissioni è ancora tanta.