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Il turismo va su, boom di indiani e cinesi

Aumento del 3,1% degli arrivi e del 2,9% delle presenze: il 2015 in Toscana ha portato circa 90 milioni di turisti italiani e stranieri

I dati sono stati presentati dall'Irpet nel rapporto "La congiuntura turistica 2015/2016" nell'ambito del convegno "Turismo e Toscana" che si è svolto stamani a Firenze. 

La Toscana va meglio del resto d'Italia: i 90 milioni di persone presenti per turismo nella nostra regione sono stati alloggiati al 50 per cento in strutture "ufficiali", un'altra metà tra quelle non ufficiali e solo in parte tra chi non ha rispettato l'obbligo di comunicazione. Importanti i numeri anche sul lavoro, con 6mila occupati in più. 

La parte del leone l'hanno fatta gli stranieri con un più 3,5 per cento di presenze ma dopo due anni di fermo sono aumentati anche gli italiani ( più 2,6 ) e gli stessi toscani che cominciano a riamare la regione dove vivono e segnano l'incremento più consistente ( più 4,1 per cento di presenze ).

E se i turisti italiani hanno scelto soprattutto le bellezze della campagna non disdegnando il mare in estate, quelli stranieri si sono divisi in due gruppi: uno di livello medio alto, in viaggio organizzato alla ricerca di borghi e città d'arte, l'altro, sempre di fascia qualitativa, ma più attento alla Toscana a "Tutto tondo" dove magari sono già venuti svariate volte. 

E proprio qui stanno le sorprese con il boom di indiani e cinesi, il ritorno di americani e inglesi, la conferma dei paesi dell'est. In calo invece russi, giapponesi e norvegesi.

Firenze si conferma la destinazione 'top' della regione. Il ritorno degli italiani al mare e quello degli stranieri nell'interno favorisce il buon risultato delle provincie di Grosseto e Livorno, Lucca tiene grazie alla Garfagnana,  Arezzo e Siena vanno bene perchè incarnano il sogno della "Toscana cartolina"  

Due sono invece le aree territoriali in sofferenza: Pistoia e Pisa. La prima per la crisi del termalismo, la seconda soprattutto nel capoluogo, forse - suggerisce l'Irpet - per un pendolarismo turistico che premia contesti rurali a scapito delle città d'arte maggiori. 

Tra le strutture vanno bene gli hotel di lusso, ma anche agriturismi e affittacamere.