Attualità

Le regole per non diffondere il 'virus' fake news

Il Corecom Toscana lancia delle linee guida per non cadere trappola di bufale sul coronavirus e nella loro diffusione nei social network

C’è un virus ad alto contagio che si accompagna all’emergenza Coronavirus e nei confronti del quale Enzo Brogi, presidente del Corecom Toscana, mette in guardia cittadini e operatori dei media. 

"Si tratta - scrive in una nota il Corecom - dell’infodemia, ossia la circolazione eccessiva di informazioni contraddittorie, spesso non verificate e a volte non veritiere, un problema serio, amplificato dall’uso massiccio del web e dei social network, che fa della comunicazione, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, un ostacolo alla corretta informazione invece che una preziosa risorsa per orientarsi e comportarsi in modo adeguato”.

Per evitare la diffusione del “contagio informativo” è utile richiamarsi a delle regole-base, semplici e di sicura efficacia. Brogi le elenca: 

“Prima di condividere, verifica”, anche perché a volte, nella fretta di condividere o fidandosi di chi ci ha inviato un contenuto, diffondiamo inavvertitamente notizie false. Questo può ingenerare una catena avvelenata, che nel più tenue dei casi si ‘limita’ alla confusione ma nel più grave può influenzare “scelte importanti come quelle in materia di salute e di politica, istigare odio, distruggere la reputazione di persone”.

Occorre quindi, prosegue poi il presidente, controllare l’URL, l'indirizzo della pagina: “spesso capita che siti di fake news utilizzino come escamotage l'avvalersi di url simili a quelli conosciuti dagli utenti”. Inoltre occhi puntati sull’autore, chi ha scritto il post, controllando anche “se ha firmato altri articoli che possono accreditarlo come “conoscitore” del tema”. Infine, una delle regole principe per la professione giornalistica, ma che in tempi di social e coronavirus vale più che mai per tutti: “controlla la fonte, le fonti non sono tutte uguali ed è importante fare riferimento sempre a quelle attendibili e accreditate”.

In un contesto simile, chiosa Brogi, “siamo tutti responsabili” ed è opportuno “affidarci alle notizie ufficiali fornite dalle nostre istituzioni”, cominciando dal sito di Regione Toscana, costantemente aggiornato sull’evoluzione del virus.