Cronaca

Il vino icona contraffatto arriva fino Belgio

Sono 11.000 le bottiglie di falso Tignanello, della casa fiorentina Marchesi Antinori, vendute in Italia ma anche all'estero. Tre persone in manette

Avevano scelto il vino Tignanello, prodotto della casa fiorentina ''Marchesi Antinori'' come vino da rivendere anche l'estero, ma dentro le bottiglie c'era solo vino di bassa qualità. Di questo di prestigio avevano riprodotto il marchio, le bottiglie, il packaging ed erano arrivati a piazzarne almeno 11.000 bottiglie, soprattutto in Germania e Belgio. E' la truffa scoperta dalla Procura di Parma in collaborazione con i nuclei dei Nas dei carabinieri di Firenze e Cremona. In manette sono finite tre persone: madre e figlio di origine mantovana e un uomo residente nella provincia di Cremona ma di origini napoletane. Dei primi due solo il figlio è finito in carcere mentre le altre due persone coinvolte sono agli arresti domiciliari. Altre sei le persone che risultano indagate.

Tutto è partito nel febbraiodel 2017 una tipografia di Pistoia ha comunicato ai Nas che aveva ricevuto l'ordine distampare 4.500 etichette di vino Tignanello. L'etichetta, riprodotta in primis nella Repubblica Popolare Cinese, era in tutto e per tutto identica all'originale. Da questa segnalazione gli inquirenti sono riusciti a risalire ai falsificatori di vino. 

Nell'indagine risultano altri sei indagati, tre titolari delle ditte che stampavano i cartoni di imballaggio e altri tre coinvolti nella commercializzazione illecita del vino. 

 Le indagini hanno interessato anche l'estero, in particolarela Germania con il coinvolgimento di Europol, della Polizia Criminale di Colonia e della Polizia della Land RenaniaSettentrionale-Westfalia. In questa area si era infatti concentrata la commercializzazione del prodotto falso, da qui ceduto poi anche ad una ristoratore di Liegi in Belgio.