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L'arte fiorentina sull'altare con il Papa

Ecco gli arredi e le suppellettili offerti dall'arcidiocesi per la messa allo stadio: dalla croce in bronzo di Paolo Penko alle maioliche di Montelupo

Sono 52mila i fedeli che parteciperanno alla messa presieduta da Papa Francesco allo stadio Artemio Franchi di Firenze. Tra questi ci saranno anche 1500 disabili che avranno la possibilità di assistere alla funzione direttamente dal campo, che verrà coperto con una secure cover per preservare il manto erboso. 

Un allestimento studiato nei minimi dettagli, così come quello dell'altare e del presbiterio che verranno montati sotto la curva Fiesole. A far bella mostra di sé a fianco del Santo Padre ci saranno una serie di suppellettili e arredi realizzati da maestri artigiani fiorentini.

A partire dal palco stesso, disegnato dall'architetto Riccardo Damiani e realizzato dai detenuti di Sollicciano. Per quanto riguarda invece le opere d’arte collocate sul presbiterio, la faranno da padrone un Crocifisso trecentesco attribuibile alla cerchia dell'Orcagna e concesso per l'occasione dal notaio Massimo Ersoc e l'“Annunciazione”, opera in terracotta di Antonio Berti del 1946, realizzata come immagine per un tabernacolo per il paese natale dell’artista San Piero a Sieve.

Parlano fiorentino anche gli oggetti eucaristici. Dal calice in argento che verrà utilizzato da Bergoglio, appartenuto all’arcivescovo di Firenze Leone Strozzi (1700-1703), capolavoro dell’argentiere romano Francesco Teoli,  eseguito nel 1700, derivato dal modello di Cosimo Merlini del XVII secolo, impostato sui simboli eucaristici delle spighe di grano e del grappolo d’uva; 40 calici per i concelebranti in ottone argentato realizzati da Paolo Penko; le 600 pissidi per la distribuzione della Santa Comunione, realizzate in maiolica da un gruppo artigiani di Montelupo e l'Evangeliario solenne della Chiesa fiorentina, con coperta di PaoloPenko e Gabriele Maselli.

I canti della celebrazione saranno invece affidati all'orchestra e al coro del Maggio musicale fiorentino, diretti dal maestro Lorenzo Fratini e ai cori della Cattedrale e delle parrocchie fiorentine, diretti dal maestro Michele Manganelli.

A chi è affetto da celiachia verrà distribuita un'ostia particolare, mentre l'intera funzione sarà accompagnata anche da una traduzione per non udenti.