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Intramoenia e 118, i medici toscani dicono no

La Federazione regionale degli Ordini dei medici si è detta contraria alle ipotesi di riforma che sarebbero allo studio in Toscana

In una nota, i medici toscani hanno espresso "ferma opposizione al processo di depotenziamento del sistema 118 della Toscana" e "all'ipotesi di revisione dell'attività intramoenia così come ipotizzata dal presidente della Regione Rossi". 

Si tratta di due capitoli che nei giorni scorsi hanno tenuto banco negli ambienti della sanità toscana. Sul fronte del 118, si legge nella nota, per i medici non si può parlare di ''riorganizzazione'' e "non è in alcun modo accettabile, la drastica riduzione del personale medico e la sua sostituzione con personale infermieristico. È pleonastico affermare che se è riconosciuta l'esistenza di due professioni, di medico e di infermiere, ciò significa che esse non solo hanno compiti e funzioni diverse ma anche, e soprattutto, non sono tra loro in alcun modo intercambiabili". 

Poi c'è il nodo della libera professione in intramoenia per il quale sarebbe allo studio una possibile limitazione per quanto riguarda i medici che lavorano nelle strutture pubbliche. Su questo versante, si legge ancora,  la federazione si attende dal governatore toscano "maggiore rispetto per i medici. Si continua infatti a penalizzare i medici che, in questo momento di scarsità di risorse, ma nel pieno rispetto della Carta Costituzionale, mantengono un Ssn pubblico, equo, solidale ed universale. La federazione teme che, come già in altre realtà, il personale medico tenda ad uscire dal sistema pubblico che non lo tutela per prestare la propria preziosa e competente opera nel settore privato".