L'Irpet festeggia cinquanta anni, l'istituto regionale per la programmazione economica della Toscana è infatti nato nel 1968 con l'obiettivo di dare conoscenze alla pubblica amministrazione.
A Palazzo Bastogi erano presenti rappresentanti di istituzioni, del mondo accademico e scientifico e di quello produttivo.
Qualche dato: nel 1968 in Toscana c'erano 3 milioni e 430mila persone, oggi sono 210mila in più, gli italiani sono circa 60mila in meno mentre gli stranieri sono 400mila in più. Oggi una persona su sei è un giovane, nel 1968 il rapporto era uno a tre.
Agli inizi degli anni ‘70 un terzo dell'occupazione era concentrata nell'industria, oggi un quinto e le famiglie destinavano un terzo del loro reddito all'acquisto di prodotti alimentari, oggi solo un quinto. Rispetto ad allora ci sono più laureati e oggi le donne hanno più corone di alloro degli uomini.
Se i nuclei familiari sono di più (da 91mila 815, passano a 1 milione e 649 mila), le famiglie sono però sempre più piccole: dai 3,6 componenti medi del 1961 si scende ai 2,2 del 2016. Ma non è tanto la qualità quanto la qualità ad essere profondamente cambiata: si forma più tardi, non ruota più attorno al matrimonio tradizionale.
Dove vivono? Irpet registra negli anni una forte decrescita che interessa le aree rurali (-12%) e alcuni centri maggiori, primo fra tutti Firenze -16%, a favore delle grandi cinture urbane(+22%).
Più forte anche la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, pur duramente provata dalla crisi. Considerando la classe di età tra i 15 e i 64 anni il tasso di attività, comprendente le donne occupate e quelle in cerca di lavoro, passa dal 31% del 1971 al 66% del 2016. Il tasso di occupazione passa dal 56% del 1977 al 66% del 2017.
In economia, il terziario assorbe oggi circa il 70% della occupazione complessiva (nel '71 era il 40%), mentre l'industria rappresenta lo sbocco occupazionale del 27% dei lavoratori toscani (nel '71 41 occupati su 100 erano impiegati nel manifatturiero). In questi anni, pur con un ritmo via via più lento e con una fase di stallo negli anni della crisi, il Pil pro capite è andato aumentando fino a raddoppiare (da -6% a + 6%). A trainarlo sono, oggi come ieri, le esportazioni.
Più che raddoppiate le presenze turistiche (da 20 a 44 miliono), in particolare quelle degli stranieri, che oggi superano quelle degli italiani. Seguendo la tendenza del prodotto interno lordo, la spesa pro capite per consumi è oggi in termini reali più che raddoppiata rispetto al 1970, anche se dai primi anni 90 si è assistito ad un rallentamento dei consumi interni che testimonia un crescente senso di insicurezza. I toscani consumano di più ma si è modificata la struttura dei consumi a vantaggio di beni e servizi meno primari e più evoluti: la quota di spesa delle famiglie per l'alimentazione è passata dal 37% del 1968 al 13% del 2016.
Il presidente Rossi ha spiegato che questo istituto è stato il pensiero dello sviluppo e della crescita della Toscana occupandosi di tutelare il lavoro, le persone, gli imprenditori, i distretti. Rossi ha poi annunciato che la Regione ha chiesto a Irpet di realizzare un libro in cui si immaginano i possibili scenari futuri della Toscana.
Quando vide la luce in Irpet lavoravano quattro persone, adesso sono circa 40.