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Italiani creduloni, la metà abbocca alle fake news

Indagine Findomestic: metà degli intervistati ha creduto a una bufala nell'ultimo anno, il 40 per cento non riconosce le notizie false già smascherate

Se qualcuno dubitava della diffusione ed efficacia delle fake news, ovvero le notizie-bufala che spopolano soprattutto sul web via social ma non solo, un'indagine Findomestic cancella ogni dubbio: nell'ultimo anno la metà delle persone intervistate ha ammesso candidamente di aver abboccato almeno a una notizia falsa e il 40 per cento di non riuscire a distinguere le notizie inventate e già smascherate. Il 13 per cento addirittura confida di aver creduto, sempre negli ultimi dodici mesi, ad almeno cinque fake news. Roba da mani nei capelli, sociologicamente parlando.

E' così che alcune leggende metropolitane resistono al tempo nonostante siano state certificate come false da mesi: la presidente della Camera Laura Boldrini che avrebbe una sorella che gestisce coop specializzate nell'accoglienza migranti oppura la bambina di otto anni di religione musulmana data in sposa a un uomo di 35 anni nella cvilissima Padova.

Quali sono i media più attendibili secondo il campione preso in esame da Findomestic? Prima di tutto i siti internet, prediletti da un terzo degli intervistati, poi la tv, i blog, i quotidiani e i social network. Il meno credibile? incredibile ma vero, la radio (l'ha definita attendibile solo il 6,3 per cento degli interpellati).

Sempre metà del campione Findomestic si è dichiarato favorevole a un potenziamento dei controlli sulle notizie false, gestiti possibilmente da un ente estraneo al settore e quindi imparziale.