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La battaglia per Equitalia arriva alla Leopolda

I sindacati hanno annunciato una protesta contro il decreto fiscale del Governo che sopprime la società di riscossione. Quasi 500 i dipendenti toscani

Sulla Leopolda soffia il vento della protesta dei lavoratori di Equitalia che hanno deciso di scendere in piazza il 4 novembre, primo giorno della kermesse, in concomitanza con un’agitazione unitaria decisa a livello nazionale. Al centro della contestazione ci sono, si legge in una nota della Cisl, "il decreto fiscale che mette in discussione il posto di lavoro" e "le reiterate dichiarazioni del presidente del Consiglio che, oltre ad offendere chi serve lealmente lo Stato, contribuiscono ad alimentare un clima nel quale trovano terreno fertile frange violente e giustizialiste". 

"I lavoratori - prosegue la nota - da anni sono soggetti alle peggiori ingiurie scritte e gridate dagli evasori e bersaglio dei troppi rappresentanti politico-istituzionali esercitatisi ripetutamente nel “tiro all’esattore” alla ricerca di un facile consenso, vengono ora tacciati di essere dei “vampiri” proprio da colui che dovrebbe essere il garante del benessere del Paese".

Sono 8mila i lavoratori coinvolti in tutta Italia, 472 quelli toscani. La disposizione del Governo prevede che "siano trasferiti in un nuovo ente pubblico economico, subordinandone - all’art. 9 - il trasferimento “previo superamento di apposita procedura di selezione e verifica delle competenze”. Il decreto, per la Cisl Toscana, rischia di spazzare via " tutto il diritto del lavoro che fa capo all'art. 2112 del codice civile e che garantisce, in caso di cessione di ramo di azienda, la continuità lavorativa e i diritti acquisiti dei dipendenti. I lavoratori di Equitalia sarebbero solo i primi di una lunga serie che, a discrezione del datore di lavoro, potrebbero trovarsi a casa, superando le norme della legge 223 sui licenziamenti collettivi, le procedure contrattuali sulle ricadute occupazionali e le norme comunitarie in materia"

La richiesta ora è che il testo sia cambiato. Per questo la Cisl chiede al Governo di riaprire un tavolo di confronto con le parti sociali.