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La cura toscana contro ludopatie e femminicidio

Il presidente della Regione Toscana Rossi ha annunciato cinque milioni di fondi per aiutare le vittime di violenza e contrastare la febbre del gioco

Due milioni di euro destinati alla protezione delle donne vittime di violenza nell'ambito della legge sul femminicidio e tre milioni di euro per disincentivare il gioco d'azzardo. La stretta sulle due piaghe sociali che in Toscana segnano livelli da allarme rosso è stata annunciata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ha illustrato due delibere approvate dalla giunta regionale. 

Nel caso della violenza sulle donna, ha detto Rossi, 851mila euro serviranno all'inserimento lavorativo delle donne mentre altri 866mila euro saranno destinati alle 20 case rifugio segrete che si trovano su tutto il territorio regionale. A queste risorse si aggiungono altri 466mila euro. "Su questo la Toscana si sta distinguendo. Ogni anno sono ben più di 2mila le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza", ha detto il presidente Rossi.

A far fibrillare i toscani è anche la febbre del gioco. Sono 1.400 i ludopatici certificati mentre 20mila sono quelli considerati a rischio. I fronti su cui la giunta regionale ha deciso di dare battaglia con i tre milioni stanziati sono molteplici. "saranno anzitutto azioni sul piano della comunicazione con una campagna che si intitolerà 'No Slot' - ha detto Rossi - e sarà anche istituito un numero verde regionale rivolto ai cittadini per far capire loro dove dovranno rivolgersi per curarsi da questa patologia devastante". 

Ai dipendenti delle aziende sanitarie sarà rivolta anche una specifica formazione per aiutare chi cade nella trappola del gioco d'azzardo.