Cronaca

La guerra sul restauro della villa poi l'omicidio

Per gli investigatori l'ennesima lite sulla ristrutturazione di Villa Massoni ha spinto uno dei due fratelli Casonato a travolgere e uccidere l'altro

La storica Villa Massoni, risalente al Seicento e ormai da tempo in uno stato di completo degrado, è stata l'oggetto della guerra fratricida in corso da anni e finita ieri nel peggiore dei modi, con la morte di Piero Casonato, comproprietario della dimora insieme al fratello Marco. Quest'ultimo è stato arrestato subito dopo dai carabinieri di Massa perché sospettato di aver ucciso il fratello. Il suo avvocato difensore lo ha definito "sotto choc, molto confuso e provato, non aveva realizzato neanche che il fratello fosse morto".

L'ennesimo atto e tragicamente anche l'ultimo della guerra tra fratelli ha avuto inizio nelle divergenze di vedute sul restauro della storica villa. La ristrutturazione infatti era stata predisposta da uno dei due sembra senza il consenso dell'altro. Gli operai erano già al lavoro e alcuni di loro, che ieri si trovavano sul posto, sono stati anche sentiti come testimoni dell'omicidio. Secondo gli investigatori Marco Casonato, custode giudiziario dell'immobile, avrebbe investito con l'auto il fratello all'interno del parco della villa uccidendolo. A quanto pare, oltretutto, gli  avvocati dei due si stavano occupando dell'eredità e della suddivisione del bene immobiliare che ospita anche opere d'arte, affreschi e statue antiche. 

Proprio per la ricchezza di un simile patrimonio, in passato i sindaci di Massa hanno cercato più volte di trovare un accordo con i due eredi ma l'operazione di restauro e restituzione alla comunità della villa era sempre risultato troppo alto e proibitivo per qualsiasi amministrazione pubblica. Nel tempo si sono susseguite solo alcune ordinanze che hanno portato alla risistemazione di elementi secondari come i cornicioni ma non a interventi strutturali e sostanziali come sarebbe invece servito. Già nel giugno del 2015, oltretutto, la villa era stata sottoposta a sequestro da parte della procura di Massa Carrara e i fratelli erano stati accusati di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale ai sensi del codice penale. Lo scorso 4 ottobre è iniziato il processo a carico dei due e la sovrintendenza sta valutando se costituirsi parte civile. 

Negli anni Settanta e Ottanta il parco della villa era stato utilizzato anche per le feste dell'Unità con il permesso dei proprietari. E la gente arrivava a frotte anche per ammirare la maestosità della villa che oggi invece casca a pezzi. Il procuratore di Massa Carrara Aldo Giubilaro ha detto che la procura "sta provvedendo alla nomina di un altro custode giudiziario per Villa Massoni, che rimane sotto sequestro". 

Intanto l'avvocato di Marco Casonato ha definito il suo assistito "sotto choc, molto confuso e provato, non aveva realizzato neanche che il fratello fosse morto".