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La grande sfida sul cervello umano

Si chiama Human Brain Project, progetto finanziato dall’Unione Europea, per costruire un simulatore dell’intera attività dell'encefalo

Un chip che imita il nostro cervello nell'elaborazione dei dati, un nuovo sistema capace di fotografarlo nel dettaglio, la ricostruzione tridimensionale delle connessioni nervose. La sfida per conoscere il nostro cervello, lo Human Brain Project, fa tappa a Firenze, un progetto dell'Unione Europea che ha finanziato 113 istituti di ricerca con quasi due miliardi di euro. 

Il Lens, Laboratorio europeo per la spettroscopia non lineare dell'Università di Firenze, sta progettando un sistema capace di fotografare il cervello con un dettaglio di circa un miliardo di volte superiore ad una risonanza magnetica, sia per poter studiare meglio le malattie degenerative del sistema nervoso ma anche per fornire dati per simulare il cervello.

Tutto questo per studiare patologie come l'ictus cerebrale e sviluppare terapie sempre più mirate al recupero delle funzioni del cervello. Obiettivo dello Human Brain Project è quello di costruire un simulatore dell’intera attività del cervello, mettendo insieme le informazioni e le immagini dei ricercatori che hanno fatto parte del progetto.

E’ una delle strade più innovative che la ricerca internazionale sta percorrendo. Una sfida che ha chiamato a raccolta e messo in rete laboratori e ricercatori in tutta Europa. Human BrainProject è il progetto su cui l’UE ha investito 1,19 miliardi di euro e per il quale lavorano 113 tra istituti e enti di ricerca in tutto il mondo.

Human Brain Project ha lo scopo di costruire un simulatore dell’intera attività del cervello umano, mettendo insieme le informazioni e le immagini che i ricercatori hanno acquisito sul funzionamento e la morfologia delle molecole, dei neuroni e dei circuiti neuronali, abbinate a quelle sui più potenti database attualmente sviluppati grazie alle tecnologie ICT. 

Un modello con cento miliardi di neuroni permetterebbe di studiare possibili terapie per contrastare malattie degenerative del sistema nervoso ma anche realizzare supercomputer intelligenti.