Attualità

La rincorsa toscana di Matteo Renzi

Tour de force del premier tra Prato e Firenze. Prima all'evento sul referendum, poi alla scuola Marescialli e in chiusura al teatro dell'Opera

Il premier Matteo Renzi alla scuola Marescialli

Una giornata tutta toscana in questo inizio di autunno che vede le lancette muoversi ormai velocemente verso il previsto appuntamento con il referendum. Ci ha scherzato, il premier, davanti al pubblico di un teatro Metastasio gremito per l'incontro sulla campagna del 'sì', tra una stoccata ai 5 Stelle e una a D'Alema. Ironia a parte, che il referendum costituzionale sia un pensiero costante, però, è innegabile. Il premier ci è arrivato, comunque, parlando a 360 gradi di tutte le questioni più scottanti, dalla flessibilità chiesta all'Europa al terrorismo all'emergenza per il terremoto.  

Proprio sicurezza e terrorismo sono stati al centro del discorso tenuto davanti alle autorità militari e politiche alla scuola Marescialli di Firenze, inaugurata sotto il sole battente di una giornata quasi estiva. Un bagno di folla di altro genere rispetto a quello di appena un'ora prima al Metastasio ma pur sempre un'occasione importante per affrontare una delle questioni che più premono sulla coscienza collettiva. 

L'epilogo della giornata a Firenze, dove il premier ė arrivato al teatro dell'Opera per celebrare i 300 anni del Chianti Classico. Ai produttori  il premier ha detto:"Questo è un Paese dove bisogna buttare via un po' di cose nella burocrazia e nella politica. Bisogna usare l'accetta, piano piano, per eliminare le cose che non servono, bisogna semplificare il sistema". Come esempio Renzi ha preso proprio il settore del vino con la legge "approvata all'unanimità alla Camera che ora - ha aggiunto sorridendo - con il bicameralismo perfetto deve andare al Senato sperando che non venga modificata: in quel caso torneremo alla Camera"

Chiusura, insomma, in un luogo deputato all'arte, in simmetria con la partenza al cantiere del museo Pecci di questa intensa giornata toscana.