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Renzi cita Dante per rimediare a una gaffe

Agli Stati generali della lingua italiana il premier tira in ballo il sommo poeta per rimediare a una frase sul sì e sul no del viceministro Giro

Matteo Renzi

Anche quando non lo menziona lui, ci pensa qualcun altro a tirare in ballo il referendum costituzionale del 4 dicembre anche nelle situazioni meno opportune. E così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a Palazzo Vecchio per gli Stati generali della lingua italiana, ha rimediato personalmente a quella che a molti è sembrata una gaffe del viceministro degli esteri Mario Giro. Nel suo intervento, Giro aveva dichiarato: "Noi siamo la lingua del sì, basta con i no pessimisti e rassegnati".

Poco dopo,il premier è corso ai ripari: "Giro ha fatto un dotto riferimento al 33mo canto dell'inferno di Dante, in cui si parla delle "genti del paese là dove il sì suona".

"Questa la mettiamo a verbale per le polemiche - ha detto ancora Renzi - Con questa citazione, caro Mario, mi metti in difficoltà, i miei studi di Dante sono arrugginiti ma credo che sia la stessa terzina in cui dice 'ahi Pisa, vituperio delle genti'. E visto che devo essere a Pisa fra un paio d'ore siamo entrati in un giro di gaffes imbarazzanti".