Il ciclo di mostre, aperture notturne, escursioni, trekking, visite guidate, proiezioni, spettacoli, presentazioni di libri e incontri si inserisce in una costante ricerca di occasioni di divulgazione e diffusione del patrimonio archeologico toscano.
In questi anni proprio grazie alle Notti dell'Archeologia i musei e le aree archeologiche hanno saputo attrarre un pubblico - fatto di specialisti, appassionati, turisti italiani e stranieri - che ha imparato come i resti delle civiltà antiche siano le fondamenta dell'identità locale odierna.
"Il filo conduttore del 2016 è la continuità e discontinuità tra antichità e medioevo" ha detto l'assessore alla cultura Monica Barni presentando l'iniziativa. "Intendiamo farlo grazie ad una rinnovata consapevolezza su tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura a partire dai manufatti urbani, dagli utensili della vita quotidiana e dalle tracce delle attività produttive che rendono unico ogni sito archeologico e museale della Toscana. Sul nostro territorio ci sono infatti luoghi abitati dalla preistoria ad oggi, altri invece nati e scomparsi per fenomeni economici o bellici, che testimoniano come la vita dell'uomo si leghi evoluzionisticamente a scommesse non tutte vincenti."