Attualità

Legalità, Suvignano guarda oltre l'incendio

Dieci ragazzi partecipano a un campo di lavoro nella tenuta toscana tolta alla mafia devastata da un violento rogo su cui è stata aperta un'inchiesta

Sono tutti animati dal comune intento della lotta per la legalità contro la criminalità organizzata i ragazzi protagonisti dell’incontro che si è svolto nella sede della presidenza della Regione Toscana di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, coinvolti nel primo di una serie di campi di lavoro organizzati dall’Arci a Suvignano, la tenuta agricola nel senese confiscata alla mafia, dal 2019 gestita dalla Regione attraverso Ente Terre Regionali e devastata lo scorso 18 agosto da un terribile incendio che ha completamente distrutto un capannone e sulle cui cause è stata aperta un’inchiesta. 

Al centro dell’incontro, le iniziative che si tengono a Suvignano, a partire Percorso della Legalità” che si snoda nel cuore della tenuta e si lega alla via Francigena, fino alla ricostruzione delle tappe che hanno portato alla confisca con le testimonianze chi ogni giorno si batte per la legalità. Suvignano, simbolo delle infiltrazioni della mafia in Toscana, è una delle più grandi proprietà confiscate dallo Stato alla criminalità organizzata. 

Dopo il primo campo di lavoro la tenuta ne ospiterà altri coinvolgendo i ragazzi in attività agricole e in incontri sul tema della legalità e dell’antimafia con giudici, giornalisti.

A margine dell'incontro, l'assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli ha ricordato, a proposito dell'incendio, che "il danno è importante, circa 800.000 euro. Oltretutto è tutto da smaltire, con costi conseguenti: vi era poi un trattore, un carrello, tutte le rotoballe. Sembra che vi siano serie possibilità di un episodio che nasce da un gesto doloso: spero che non ci siano dietro questioni legate alla nostra attività. Se anche ci fossero andiamo avanti perché Suvignano rappresenta uno dei punti fermi delle nostre politiche contro le mafie e la criminalità".