Attualità

Il modello toscano di accoglienza dei migranti

Per la prima volta nel capoluogo toscano il coordinamento nazionale della Caritas Italiana con 150 delegazioni da tutta Italia

Duecento tra volontari e operatori della Caritas si sono dati appuntamento a Firenze che dal 22 al 24 febbraio è eletta a capitale dell'accoglienza dei migranti. Il Coordinamento nazionale della Caritas Italiana, infatti, per anni si è svolto a Roma ma nel 2017 per ospitarlo è stato scelto il capoluogo toscano. Una scelta non casuale che per gli organizzatori è legata in buona misura anche agli sforzi fatti dalla Toscana proprio sul versante dell'accoglienza a fronte di arrivi sempre più consistenti: nel solo 2016 in tutta Italia ne sono stati accolti 180mila. 

La tre giorni fiorentina servirà a fare il punto sulle politiche adottate nel campo dell'immigrazione e sulle norme vigenti in fatto di accoglienza. Il tutto visto attraverso il lavoro svolto dalle Caritas Diocesane Italiane. Quattro i focus tematici su cui si articolerà la tre giorni: “Verso la buona accoglienza”, “Tratta e grave sfruttamento-Fenomeno e politiche”, “Media e immigrazione” e “Progetti nazionali”.

L'evento si è aperta in una sala gremita all'Istituto degli Innocenti. 

"Accogliere vuol dire fare formazione e impegnare questi ragazzi, questi giovani immigrati in cambio dell'ospitalità che ricevono - ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi - bisogna riuscire anche a vedere gli effetti positivi del fenomeno nel medio e nel lungo periodo: ormai è evidente che se non ci fosse stata l'immigrazione intere classi non ci sarebbero più". 

“Come Caritas fiorentina siamo molto contenti che questo incontro nazionale si svolga nella nostra città perché è un modo per condividere direttamente con i nostri amici e fratelli delle Caritas di tutta Italia la nostra esperienza - ha detto Alessandro Martini, direttore della Caritas Diocesana di Firenze - la Caritas di Firenze è da sempre molto impegnata sul tema dell’immigrazione. Da quasi vent’anni è inserita nei progetti Sprar, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati che, rispetto a pochi anni fa, oggi coinvolgono un numero maggiore di persone".