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In Toscana l'immigrazione si ferma

Secondo il dossier immigrazione per la prima volta c'è stata una flessione nelle province Massa Carrara, Arezzo, Siena, Pistoia, Lucca e Pisa

Gli stranieri residenti in Toscana, all'inizio del 2016, sono 396.219, solo lo 0,2 per cento in più rispetto all'anno precedente. Secondo il Dossier Statistico Immigrazione 2016, per la prima volta l'immigrazione sul territorio della Regione si ferma, con la maggioranza delle province che registra flessioni: Massa Carrara (-2 per cento), Arezzo (-1,8 per cento), Siena (-1,7 per cento), Pistoia (-1,2 per cento), Lucca (-1,1 per cento) e Pisa (-0,2 per cento).

Secondo i ricercatori, questo calo di stranieri residenti in Toscana, è dovuto sia per effetto della crisi economica che ha rallentato gli arrivi, sia per le crescenti acquisizioni di cittadinanza italiana: nel 2015 sono stati 13.159 gli immigrati "toscani" che sono divenuti italiani (+81,8 per cento), il dato più alto mai raggiunto in Regione.

L'incidenza degli stranieri sul totale della popolazione residente rimane pari al 10,6 per cento superiore alla media nazionale che è al 8,3 per cento. 

Il valore più elevato è quello di Prato (16 per cento), seguita da Firenze (12,7 per cento) che ospita il maggior numero di stranieri (32,4 per cento del totale). 

La comunità più numerosa è quella romena (83.943 persone, il 21,2 per cento), seguita da quella albanese (66.548, 16,8 per cento), cinese (46.052, 11,6 per cento), marocchina (27.232, 6,9 per cento) e filippina (13.163, 3,3 per cento). 

Nel 2015 gli stranieri che hanno lavorato per almeno un giorno in Toscana sono stati 251.713. Oltre la metà opera nei servizi, seguiti dall'industria e dall'agricoltura. 

Per quanto riguarda la religione la metà degli immigrati "toscani" è cristiano: il 26,7 per cento di confessione ortodossa, il 18 per cento cattolica e il 4,5 per cento protestante. I musulmani sono il 32,1 per cento, in linea con la media nazionale.