Attualità

La lotta al caporalato arriva in Europa

La Regione chiederà all'Unione Europea più rigore nell'erogazione dei contributi agricoli. La proposta di modifica del programma di sviluppo rurale

La giunta regionale ha deciso di passare ai fatti per combattere la piaga del caporalato e ha incaricato gli uffici regionali di elaborare una proposta di modifica del programma di sviluppo rurale 2014-2020 in modo da escludere dai contributi gli imprenditori che abbiano riportato sentenze definitive di condanna in violazione delle norme sulla sicurezza dei lavoratori o utilizzando lavoratori non regolari.

La modifica dovrà essere discussa con la Commissione europea e dovrà essere consultato anche il Comitato di sorveglianza. Solo dopo aver ricevuto il via libera, potrà essere applicata. La Regione ha deciso però di presentare una proposta ufficiale e coinvolgere nella sua promozione presso l'Unione europea anche il Ministero delle politiche agricole e forestali.

Secondo i rapporti Agromafie, in Toscana la quota di irregolarità in agricoltura si aggira intorno al 14,7 per cento, l'indice più basso d'Italia dopo il Trentino- Alto Adige. Tuttavia, il caporalato esiste e danneggia non solo i lavoratori che vengono sfruttati, ma anche le aziende che rispettano le regole e i contratti, vittime così di una concorrenza sleale.

Questo maggior rigore negli intendimenti del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi deve accompagnarsi anche a migliori servizi per gli imprenditori virtuosi che hanno l'esigenza di manodopera a tempo determinato. Gli uffici toscani stanno per questo verificando la possibilità di utilizzare anche in agricoltura lo strumento del lavoro interinale.