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Lotti contro Palazzo Vecchio per un... pergolato

Il ministro ha presentato ricorso al Tar per l'ampliamento di un pergolato nella sua casa fiorentina. Il Comune aveva disposto la demolizione

Luca Lotti e Dario Nardella

E' stato il consigliere comunale del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi a rendere noto il contenzioso in corso fra il ministro dello sport Luca Lotti e il Comune di Firenze davanti al tribunale amministrativo. Al centro della disputa c'è l'ampliamento di un pergolato "contestato dagli uffici comunali e quindi bloccato" spiega Grassi. Provvedimento poi impugnato dal ministro davanti al tribunale amministrativo.

"E' stata anche per me una sorpresa scoprire stamani attraverso documenti in mio possesso che il ministro allo sport Lotti avesse deciso di portare in tribunale il Comune di Firenze - scrive il consigliere Grassi in una nota - Le concessioni del Comune relative al pergolato prevedevano materiali e dimensioni ben precise e in base a quelli sono state rilasciate".

"Le contestazioni invece riguardano i materiali usati, ferro al posto del legno, e un successivo ampliamento, peraltro già realizzato e di cui il Comune chiede la demolizione - prosegue Grassi - L'ampliamento, seppur richiesto da Lotti, risulta aver ricevuto il parere negativo della commissione tecnica competente". 

"L'accusa quindi è violazione edilizia ma le regole valgono per tutti, anche per i ministri - conclude Grassi - Non discuto il suo diritto quanto l'opportunità di un ricorso che costerà più dell'oggetto del contendere. Vedremo che succederà davanti al Tar sperando che si discuta nel merito e non di cavilli e burocrazia".

Il ministro Lotti, oggi a Firenze per inaugurare la mostra su Gastone Nencini in Consiglio regionale, ha confermato di aver presentato il ricorso al Tar, precisando che è in corso la sospensiva del procedimento e che la sentenza è attesa per l'8 o  9 giugno. Lotti ha dichiarato di aver fornito al Tar la documentazione dettagliata con tutte le autorizzazioni a garanzia della straparenza del suo operato. Sempre il ministro ha precisato che la contestazione del Comune è arrivata dopo il rilascio delle autorizzazioni e dopo la comunicazione di fine lavori.